La cortesia e la correttezza di Draghi sono evidenti, ma il Cavaliere bianco non rifugge dallo scontro.
“E’ bravo a mediare fra la cancelliera Merkel e i ‘falchì tedeschi e dà una mano alla Merkel nel tenere a bada mugugni e mal di pancia del Bundestag e della società tedesca”, scrive Napoletano, che ricorda come “in un famoso scambio del luglio 2015, quando si discuteva della Grecia in una riunione notturna a Bruxelles, Draghi interruppe il ministro delle finanze tedesco Wolfgang Schàuble: ‘Non sono stupidò, rispose stizzito il ministro. Il presidente della Banca centrale europea aveva ribadito che l’uscita della Grecia dall’euro ci avrebbe fatto entrare in una terra incognita, provocando una reazione nervosa del ministro delle finanze tedesche, stretto tra la ragione del suo interesse politico e l’evidenza lineare del ragionamento di Draghi che non poteva sfuggire a un uomo esperto e competente come lui. Il presidente dello European Stability Mechanism, Jeroen Dijsselbloem, presente al confronto, decise di interrompere la seduta perchè il clima si stava surriscaldando e, a fine lavori interpellato dai giornalisti, tese a ridimensionare e parlò di ‘uno scambio di vedutè”.
“Mario Draghi. Il ritorno del Cavaliere bianco” è edito dalla Nave di Teseo.
(ITALPRESS).