Elezioni anticipate da evitare per Di Maio: “Rispondo con l’unico elenco che Conte sta consegnando al Paese: venti punti, non nove, di tutte le cose che stanno per saltare. Il Pnrr, il salario minimo e il taglio al cuneo fiscale, che non si fanno più perchè con l’esercizio provvisorio non si possono fare. E poi l’intervento sul caro-bollette e sul caro-benzina, gli accordi sul gas che non si potranno più firmare, i bonus di 200 euro che non si possono rinnovare, il tetto massimo al prezzo del gas che salta perchè non riusciremo a incidere ai tavoli internazionali. Il che vale anche per la riforma del patto di stabilità, che sarà discussa a fine anno. E poi la riforma delle pensioni, che non si può affrontare e anzi senza Draghi che tiene a bada lo spread ci sarà bisogno di una legge restrittiva sul modello Fornero”.
“Aumenteranno i tassi dei mutui per comprare casa. Salterà qualsiasi riforma dell’Irap e per le semplificazioni. Non potremo contrastare l’inflazione riducendo l’Iva sui prodotti di prima necessità, riformare gli enti locali, portare in fondo il ddl concorrenza, che è uno degli impegni Pnrr. Così come la riforma del fisco. E dimentichiamoci il Superbonus perchè non lo rifinanziamo e non potremo sbloccare il credito, gettando sul lastrico molte aziende. Anche la siccità sarà un problema delle imprese e degli agricoltori, che saremo costretti a lasciare soli” prosegue il ministro degli Esteri. “Se Draghi restasse in carica per gli affari correnti dovrebbe affrontare le emergenze dell’autunno con una pistola scarica. Anche se si votasse a fine settembre, servirebbero tre settimane per la formazione delle Camere, almeno altre due per il governo. Arriveremmo a novembre e l’autunno passerebbe senza che le Camere possano votare decreti emergenziali e senza la programmazione economica della legge di Bilancio. Mi creda, non esagero. Anche ai tavoli europei sul Pnrr sarebbe una situazione incresciosa e pericolosa”.
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(ITALPRESS).