“Zelensky? Un eroe mondiale che merita di essere ascoltato al Parlamento italiano, anche se le cose che ci dirà non siamo disponibili a farle. L’Italia cosa chiede a Putin? Deve dimostrare di volere davvero quello che sta dicendo. Sono d’accordo con Draghi, fino ad ora Putin non ha dimostrato di volere la pace. I temi della neutralità dell’Ucraina, della denazificazione, dei territori del Donbnass e della Crimea sono scuse, o basi negoziali? E’ Putin a doverlo dimostrare. Se temo un’escalation ancora più drammatica? Per evitarlo dobbiamo indebolire pesantemente Putin. Ben vengano il quarto pacchetto di sanzioni e tutte le iniziative che servono per indebolire l’economia russa. Contesto chi dice che non stanno funzionando, l’impatto delle sanzioni è clamoroso. La Russia rischia il default. Più sarà indebolita l’economia russa, meno Putin potrà finanziare questa guerra».
Di Maio assicura che l’Italia non è in guerra: “Noi facciamo tutte le azioni diplomatiche che servono per evitare che la guerra arrivi in Europa, ma non entriamo in conflitto. E’ stato chiaro Biden e lo siamo stati noi, chi dice che l’Italia è in guerra afferma una cosa errata. Ho incontrato il segretario della Nato Stoltenberg e abbiamo ribadito che non ci sono i presupposti per una No fly zone nè per dare a Kiev aerei da combattimento. Si rischierebbe di far scattare una guerra mondiale. Rischio nucleare? Gli attacchi alle centrali sono inquietanti e fanno parte della strategia di Putin, serve massima cautela. Ma ad oggi non c’è un rischio, lavoriamo per evitare che la Nato entri nel conflitto. Tutti gli attori che lavorano a una mediazione vanno ascoltati, anche la Cina, che al di là delle differenze che non abbiamo dimenticato può avere un ruolo importante. La Turchia è molto avanti. Portando Lavrov e Kuleba al tavolo di Antalya ha aperto un percorso».
(ITALPRESS).