Tra le soluzioni più gettonate, quelle dei servizi di threat intelligence, vale a dire il processo di identificazione e analisi delle cyber minacce: “Le aziende devono affiancare alle soluzioni più utilizzate anche le soluzioni più avanzate – ha aggiunto – Le banche e le grandi industrie da tempo hanno iniziato a investire in soluzioni più avanzate, i servizi di threat intelligence sono la soluzione ottimale sia per aziende più strutturate, perchè permettono di arricchire le informazioni che i provider di sicurezza utilizzano per “tappare le buche”, sia nel caso di aziende più piccole, che possono sostituire quel fattore umano che oggi in realtà piccole e medie manca – ha osservato il general manager di Kaspersky – E poi c’è la mancanza di una figura come quella del penetration tester, colui che testa la vulnerabilità di aziende e infrastrutture condivise con il cliente – ha sottolineato – Andrebbe a evidenziare quelle vulnerabilità che potrebbero essere sfruttate dai cybercriminali, in modo tale da porre rimedio prima che possano accorgersi delle falle”. Infine, uno sguardo al mondo delle automobili e degli altri veicoli smart, connessi e iper-tecnologici, e per questo esposti a rischi sulla cyber sicurezza: “Sono veri e propri computer su quattro ruote, ci stiamo occupando anche di questo. La vulnerabilità di quegli oggetti è la medesima di pc o smartphone, ma con conseguenze più gravi perchè spesso si parla della salute degli occupanti – ha ricordato D’Angelo – E’ corretto che l’UE normi questo settore, di fatto è un trend ormai iniziato e che va con velocità enorme verso auto connesse ma quindi esposte al digitale e dunque vulnerabili – ha concluso – Il tema della mobilità connessa sicuramente presenta già delle vulnerabilità legate alla cybersecurity non da trascurare”.
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(ITALPRESS).