“Gli attacchi cyber sono all’ordine del giorno, le nostre infrastrutture sul territorio rilevano centinaia di migliaia di file malevoli quotidianamente. Esistono due tipologie di attacchi cyber, quelli uno a molti e quelli uno a pochi o a uno – ha aggiunto D’Angelo -. La prima tipologia riguarda di solito mail di phishing inviate a una moltitudine di contatti e il loro successo dipende spesso dall’errore umano. Per quelli uno a uno o uno a pochi invece c’è un’attività preparatoria dei cyber criminali mirata a specifici bersagli e in questo caso anche le difese più tecnologicamente avanzate faticano ad arginare questo tipo di attacchi”.
Il manager ha spiegato che “esiste un vero e proprio mercato dei dati e delle credenziali rubate che serve ad alimentare nuovi attacchi. I cyber criminali rubano password e indirizzi mail per metterli in vendita sul mercato nero nel deep web per venderli a nuovi gruppi di cyber criminali che le useranno per nuovi attacchi mirati. Il mercato del deep web – ha proseguito – è alimentato e gestito attraverso l’utilizzo delle criptovalute che i cyber criminali chiedono come riscatto per i loro attacchi o utilizzano per scambiare dati e pagarli, poichè assicurano l’anonimato delle transazioni”. Nel mirino degli attacchi cyber c’è anche la ricerca spaziale. “Oggi questo settore attira tanti investimenti, ha i riflettori puntati per le prossime frontiere e il cyber criminale, che è attirato dal profitto per definizione, rivolge le sue attenzioni a questo tipo di mercato. Si tratta di attacchi volti al furto di informazioni preziose come brevetti o che minacciano di interrompere servizi importanti come la comunicazione con un satellite o una navicella spaziale”.
“Uno dei target principali – ha spiegato D’Angelo – che le nostre ricerche hanno identificato come bersaglio dal 2022 in avanti è il settore sanitario con i suoi dati estremamente sensibili”. In conclusione dell’intervista il General Manager di Kaspersky Italia ha ricordato l’importanza di proteggere non solo i pc ma anche i device mobili: “Spesso gli smartphone sono meno protetti perchè si ha la tendenza a privilegiare la protezione dei pc, ma visto che si tratta di strumento che abbiamo 24 ore su 24, a cui hanno accesso figli e amici, su cui lavoriamo e che contengono molte informazioni della nostra vita, sono vulnerabili tanto quanto un pc e vanno protetti allo stesso modo”.
(ITALPRESS).