“Alcune aree presentano delle criticità ma quei luoghi costituiscono comunque una grande opportunità di sviluppo economico per le nostre imprese. Gli italiani – continua – non sono visti come sfruttatori del momento favorevole per poi scappare. Le aziende italiane hanno una cultura diversa che investe in formazione, per questo sono ben viste e poi le infrastrutture italiane durano di più, hanno bisogno di poca manutenzione e sono più belle. Questa è l’eccellenza italiana”. Rispetto alla digitalizzazione, si tratta di “un abilitatore a nuovi modelli di comunicazione, business, esportazione, internazionalizzazione. L’evoluzione tecnologica permette di raggiungere quasi ogni tipo di sviluppo, rappresenta la grande opportunità che abbiamo in Africa, insieme al know how, i macchinari e le infrastrutture”, spiega il presidente di presidente di Confindustria Assafrica & Mediterraneo.
“L’Africa ha due caratteristiche, età media sotto i 20 anni che comporta una capacità di apprendimento agevolata e una forte diffusione della telefonia mobile. Questo può permettere l’esplosione della next generation, inoltre, progetti di grande innovazione per l’Africa e il Medio Oriente possono portare valore anche ai nostri territori”, aggiunge Dal Checco, che indica Sahel e Corno d’Africa come le due zone dove è più difficile sviluppare business ma “in tutte le altre parti del continente, anche se ci sono crisi politiche, sono interne e non inficiano sulle aziende e gli investimenti, non c’è il rischio enorme che si crede. E poi ci sono delle società che assicurano i progetti, come Sace”.
“I vaccini sono un tema importante – continua -, una maggiore diffusione faciliterebbe gli spostamenti e il fatto che alcuni non siano riconosciuti non aiuta. Abbiamo grandi prospettive per il futuro, abbiamo lavorato molto sulle relazioni con gli ambasciatori, stiamo firmando un memorandum, organizzeremo missioni specifiche e abbiamo creato un Tavolo insieme a Cassa Depositi e Prestiti, Sace, Simest e Ispi in cui ragioneremo o per settore di mercato o per alcuni territori specifici a seconda delle esigenze dei nostri associati per aiutare le imprese verso l’internazionalizzazione”.
(ITALPRESS).