Sharelock “ha sviluppato un prodotto di intelligenza artificiale per l’analisi comportamentale e per la protezione dell’identità digitale”, ha sottolineato il ceo dell’azienda, Cristian Lucci. “Sappiamo benissimo che ai giorni nostri i perimetri delle aziende non sono più ben definiti, c’è l’avvento del cloud, la migrazione nei servizi SaaS, il bring your own device, le aziende che utilizzano i propri dispositivi, anche personali, per il lavoro e quindi il primo bastione di difesa sono le identità. Sharelock utilizza tecniche di intelligenza artificiale e analisi comportamentale per prevenire le minacce, quindi monitora i comportamenti degli utenti e delle macchine per un’anomaly detection preventiva e predittiva”, ha spiegato. “Anche alla luce dei recenti fatti di cronaca di sabotaggi, dossieraggi e insider threat, Sharelock si è imposta sul mercato italiano proprio per il monitoraggio post accesso.
Molte soluzioni sono focalizzate sull’accesso dei dispositivi, degli ambienti informatici e delle applicazioni, Sharelock invece monitora il comportamento post accesso” utilizzando “tecniche di machine learning e di intelligenza artificiale con agenti autonomi e indipendenti per monitorare il comportamento di utenti e macchine all’interno dei sistemi informativi.
Il nostro sistema e i nostri algoritmi seguono il ciclo di vita e le normali attività degli utenti e delle macchine per rilevare eventuali anomalie e quindi avere delle risposte pronte e veloci prima che l’attacco avvenga. Utilizziamo tecniche di machine learning, quindi analisi comportamentale per l’anomaly detection, ma il nostro sistema è permeato di intelligenza artificiale tramite l’adozione di agenti autonomi che collaborano e orchestrano tutte le varie fasi del ciclo di vita della sicurezza dell’azienda, dalla rilevazione delle minacce fino alla risposta e alla remediation, per evitare che non si verifichi di nuovo un attacco”.
– foto screenshot sito web TopNetwork –
(ITALPRESS).