“Il 2% del Pil per le spese militari? La scelta del 2% non è stata fatta da questo governo, risale al 2014 ed è stata ribadita da tutti gli altri governi che si sono susseguiti, e l’unica persona che, in un consesso Nato, quello di ieri, ha detto che il 2% per l’Italia è difficile da raggiungere è stato il sottoscritto”, ha spiegato il ministro.
“Non c’è la volontà del ministro di aumentare le spese militari – ha proseguito -. C’è un impegno del Paese e dell’Italia di raggiungere il 2%, noi oggi siamo all’1,38%”.
“La Nato non è guerrafondaia – ha sottolineato Crosetto -, c’è una percezione che quello che sta succedendo nel mondo aumenterà l’insicurezza, andiamo di fronte a uno scenario internazionale e geopolitico problematico, non soltanto sul fronte est, il fronte sud è la mia grande preoccupazione, dove il terrorismo sta crescendo, il tema fondamentale per i prossimi anni sarà per noi l’Africa”.
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(ITALPRESS).