“Siamo in una fase di crescita pressochè esponenziale dei contagi – afferma sul quotidiano La Repubblica – L’incidenza settimanale per 100mila abitanti è più che raddoppiata in 7 giorni, passando da 350 a 783. Se è vero che il 20 dicembre l’Istituto Superiore di Sanità stimava Omicron al 21%, oggi siamo su valori superiori sia per la maggiore contagiosità che per l’incubazione più breve». «Non sposerei assolutamente l’idea di lasciar correre il virus – prosegue – Anche se i dati dei ricercatori inglesi mostrano che con Omicron i ricoveri sono ridotti a un terzo, un aumento marcato dei contagi avrebbe un impatto pesante sul sistema sanitario. Anche con sintomi meno severi un’ondata incontrollata porterebbe a una crescita di ricoveri e vittime. In Italia 1,3 milioni di persone sopra ai 60 anni non sono vaccinate”.
“L’obbligo? E’ una scelta che spetta alla politica perchè non ha valenze solo sanitarie, ma anche etiche e sociali. Sono sempre stato un fautore del vaccino facoltativo. Ora però da tecnico della sanità dico che le condizioni sono mature per l’obbligo per rispondere alle esigenze di salute dei pazienti con Covid o con malattie diverse». «Dobbiamo adottare tutte le misure per la prevenzione dei contagi anche per mantenere gli ospedali funzionali. Non c’è solo il Covid. Le altre malattie continuano ad aver bisogno di risposte adeguate.
(ITALPRESS).