“Siamo pronti a usare qualsiasi strumento utile per garantire gli obiettivi di reciprocità e proporzionalità”, ha poi proseguito la presidente Von der Leyen, a proposito della situazione pandemica attuale nell’Unione europea e della visione di reciprocità della Commissione europea in termini di export con altri Paesi produttori di vaccini, come gli Stati Uniti. “La situazione epidemiologica sta peggiorando ed è preoccupante”, ha continuato, osservando che “se AstraZeneca fosse riuscita a consegnare quanto promesso”, ora “saremmo arrivati a 100 milioni di dosi destinate ai cittadini europei per la fine di marzo”. La compagnia farmaceutica anglo-svedese, a differenza di Pfizer-Biontech e Moderna che si sono rivelate puntuali sul rispetto dei contratti con rispettivamente 66 milioni e 10 milioni di dosi consegnate, ha “prodotto e consegnato meno del previsto” nel primo trimestre del 2021.
“Per riaprire, la campagna vaccinale deve funzionare”, ha sottolineato la Von der Leyen, ribadendo la necessità “vitale” di “accelerare il tasso di vaccinazione” e “investire di più nelle capacità europee”, lavorando con una serie di “imprese affidabili per garantire forniture a lungo termine”. La presidente ha inoltre commentato il ruolo dell’Unione Europea nella battaglia al Covid-19 a livello internazionale, mettendo in evidenza le “300 richieste di esportazioni” e le “41 milioni di dosi esportate in 33 paesi del mondo”. “Questo mostra gli sforzi dell’Unione Europea di collaborare a livello internazionale”, ha concluso, ribadendo l’intenzione di “meditare su come regolare la nostra azione verso i Paesi che sono più avanti nel processo di vaccinazione rispetto a noi, in modo da rimanere proporzionati”.
(ITALPRESS).