Sui vaccini “la politica deve affidarsi alle evidenze scientifiche, non è corretto parlare di quarta o quinta dose – spiega Costa -. Sono richiami annuali come accade per l’influenza. L’obiettivo è un unico vaccino anti influenzale e anti Covid. Secondo me chi non si è vaccinato lo ha fatto per due motivi: una parte ha avuto paura e un’altra sono i no vax che non convinci. C’è però stata una responsabilità da parte della politica: ha cavalcato il tema e lo ha trasportato nel dibattito politico che invece doveva rimanere fuori”.
Il sottosegretario conferma la fine dell’obbligo di mascherina al chiuso il 30 aprile: “Credo che dopo due anni di pandemia, regole e restrizioni, c’è un consapevolezza maggiore da parte dei cittadini. Io passerei da un obbligo a una raccomandazione, facendo nel mezzo una riflessione su alcune situazioni come mezzi di trasporto e cinema. Lì può essere utile magari proseguire con l’obbligo delle mascherine. Continuiamo a vedere cittadini che le indossano all’aperto, è un segnale di grande responsabilità”.
Riguardo al green pass, “è stato uno strumento utile, ha permesso al nostro Paese quando ci sono state le riaperture di non fermarci e tornare indietro, ci ha permesso di raggiungere una percentuale importante di vaccinati – sottolinea Costa -. Ecco, dovevamo magari dire con maggior chiarezza e coraggio che quello era l’obiettivo. Oggi il green pass non è più necessario. Dal 1° giugno non sarà più richiesto ma contestualmente dobbiamo fare un appello ai cittadini che devono ricevere la terza dose: devono procedere a farla perchè dal punto di vista scientifico è quella che ci protegge di più dalle conseguenze gravi della malattia”.
Le risorse del Pnrr per l’ammodernamento della sanità sono viste da Costa come “una grande opportunità per incrementare i servizi sanitari sul territorio, c’è bisogno di una rete capillare, stiamo condividendo il percorso con le Regioni che hanno la competenza. Ci sono grosse risorse anche per la ricerca e la digitalizzazione. Puntiamo a una salute che si prende cura del cittadino”.
Passando alla politica, il sottosegretario si dice convinto che il governo Draghi andrà avanti fino a fine legislatura: “Questo esecutivo ha diversi obiettivi da raggiungere oltre la pandemia, ad esempio il Pnrr, è un governo complicato, è difficile tenere insieme diverse sensibilità però ci sono le condizioni”. Costa non crede a un centrodestra di governo e uno di opposizione, ma crede nel recupero del rapporto con il territorio: “Non c’è dubbio che avere una componente importante come FdI fuori dal governo complica il percorso anche dal punto di vista comunicativo. Nonostante ciò l’elettorato di centrodestra è prevalente nel nostro Paese”.
(ITALPRESS).