Il nuovo report conferma che la “seconda ondata” di contagi, che in ambito lavorativo può essere circoscritta al periodo ottobre 2020-gennaio 2021, con il 59,6% delle infezioni denunciate ha avuto un impatto più intenso rispetto alla “prima ondata” del periodo marzo-maggio 2020 (29,0%). Nel quadrimestre febbraio-maggio 2021 al momento si registra invece l’8,4% delle denunce da inizio pandemia. Lo scorso novembre, in particolare, con 40.029 denunce è il mese col maggior numero di infezioni di origine professionale, e precede marzo 2020, che con 28.600 casi è al secondo posto per numero di contagi denunciati.
La “prima ondata” della pandemia ha avuto invece un impatto maggiore della seconda per i decessi: il 55,0% dei casi mortali, infatti, è stato denunciato all’Inail nel trimestre marzo-maggio 2020 (il 30,2% nel solo mese di aprile) contro il 29,6% del trimestre novembre 2020-gennaio 2021, percentuale che sale al 41,5% se si considera il periodo novembre 2020-maggio 2021. Le morti da Covid-19 segnalate all’Istituto alla fine dello scorso mese sono 639, circa un terzo del totale dei decessi sul lavoro segnalati all’Istituto dal gennaio 2020, con un’incidenza dello 0,5% rispetto al totale dei deceduti nazionali da nuovo Coronavirus registrati dall’Iss alla stessa data.
Rispetto ai 600 casi rilevati dal monitoraggio del mese precedente, i casi mortali sono 39 in più, di cui otto a maggio, 11 ad aprile, cinque a marzo, due a febbraio e due a gennaio 2021, quattro a dicembre e tre a novembre dello scorso anno, mentre i restanti quattro decessi sono riconducibili ai mesi precedenti.
(ITALPRESS).