Sulla questione privacy Colella spiega che “come cittadini europei siamo protetti da regolamenti estremamente stringenti, ci sono regolamentazioni che proteggono la nostra identità biometrica e solo con il consenso dell’utente si utilizzano questi dati che poi sono distrutti a fine viaggio. Anche le mentalità sono diventate più adattate a questo tipo di tecnologia – aggiunge – perchè con gli smartphone ci siamo abituati al fatto di firmare e di utilizzare la nostra faccia per sbloccare un telefono, è la stessa tecnologia. Quando si entra in un aereo bisogna verificare l’identità e la validità della carta d’imbarco, se si fa in maniera manuale si spende il 30% in più, se si fa in maniera automatizzate a biometrica si guadagna il 30% del tempo e si crea puntualità ed efficienza”.
Colella sottolinea come sia “importante che il viaggio sia sempre più sostenibile: “Le associazioni professionali hanno preso impegni molto forti, la Iata ad esempio ha preso l’obiettivo di diventare neutra per le emissioni nel 2050. Questo si può fare con il biocherosene che farà parte dell’ecosistema di un aereo, con la tecnologia e il digitale, noi abbiano sviluppato tecnologie che permettono di ottimizzare il consumo del cherosene in ogni fase del volo”.
Infine un accordo in Francia. “L’idea è quella di far sì che i viaggi corti si facciano in treno e quelli lunghi in aereo, per il passeggero deve essere un’esperienza di viaggio unica e con la compagnia di treni francesi e una ventina di compagnie aeree, abbiamo fatto una partnership per un imbarco unico all’entrata del treno che permetta al viaggiatore di partire, ad esempio, da Bordeaux e andare fino in treno a Parigi e poi volare fino a New York, in modalità connessa e il più fluida possibile”, conclude Colella.
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