“Il capitalismo finanziario è la fonte delle diseguaglianze -ha affermato l’ex ministro – internazionali e nazionali. Si tratta di una finanza che invece di essere al servizio della produzione di beni e servizi è diventata un’industria distinta e questo affanna l’economia reale. Prendiamo il Mezzogiorno: una cosa sè la sofferenza di un sistema sanitario equilibrato come al nord, altro in un sistema sanitario di per sè deficitario come quella del sud Italia, cosa che aggrava la sua situazione. La verità è che in questo periodo non ci sono state iniziative. Il Governo ha attivato 30 mila posti nuovi nelle amministrazioni centrali dello Stato ma non ha dato risorse per aumentare il numero di medici necessari a fronteggiare i drammi della salute che nel mezzogiorno alimentano i viaggi della speranza. Oggi siamo esangui, non solo non ci sono le premesse per una Terza Repubblica ma siamo ancora e drammaticamente nella Seconda”.
Secondo Cirino Pomicino, a distanza di un anno il governo Draghi avrebbe dovuto trasformare l’Agenzia della coesione in una grande agenzia di progettazione al servizio di Comuni e Regioni.
“Spesso si parla dell’esigenza della competenza e le persone finiscono con il pensare che le competenze che si chiedono alla politica sono quelle settoriali: medica, tecnologica e ingegneristica – sottolinea l’ex ministro -. La competenza vera è quella politica, che fa avvertire i bisogni del Paese, gli interessi reali che esistono nella società e trovare il modo per mettere insieme interessi diversi, spesso contrastanti, per realizzare un progetto con una ricaduta positiva su tutta o sulla prevalenza della società. Questa competenza è scomparsa, si tratta di un talento che non si impara a scuola ma si affina nelle Istituzioni, facendo prima il Consigliere comunale, poi il Deputato e casomai il Ministro. I tecnici al Governo esprimono solo concezioni e aspetti delle loro professioni”.
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