“Si tratta di due iniziative che hanno seguito un percorso diverso e che per le vicende dovute alla pandemia si sono ritrovate insieme – sottolinea -. E’ la prima edizione di un simposio dedicato al trapianto di polmone e alle insufficienze d’organo terminale del polmone, ideato e realizzato insieme ai colleghi dell’università di Pittsburgh. Questa idea nasce col proposito di continuare a ripetere un corso annualmente, sarà un anno sulla riva est dell’oceano, quindi in Italia e un anno negli Stati Uniti, e rappresenterà l’occasione anche per portare sul tavolo i temi più rilevanti legati all’attività trapiantologica e in Sicilia. Direi che il focus sarà sull’ottimizzazione della donazione degli organi che ancora purtroppo è il tema più importante, più rilevante, in quanto non riusciamo ancora a soddisfare le necessità di tutti i pazienti che hanno necessità di un trapianto di organi”.
Secondo Bertani “c’è un grossissimo lavoro di stimolo e incentivazione alla donazione attraverso la rete del Centro regionale trapianti, quello nazionale e di tutti gli ospedali. Purtroppo la Sicilia, e più in generale il Sud Italia, in termini di donazioni pro capite è ancora relativamente indietro rispetto alle regioni del nord. Si tratta prevalentemente di superare problemi di livello organizzativo-amministrativo”.
Infine, Bertani si è soffermato sulle ultime novità scientifiche: “Stiamo puntando tanto negli ultimi anni sulla possibilità di utilizzare le tecniche di riperfusione degli organi e il meeting sarà dedicato anche a questo aspetto. Queste tecniche permettono, in alcuni casi, di riuscire ad ottimizzare la funzione degli organi che sembrano non perfettamente idonei per il trapianto, di curarli e renderli, in breve tempo, in poche ore, utilizzabili al fine di trapianto – spiega -. E’ una tecnologia di sviluppo recente, ancora non utilizzata al 100 per cento, ma che crediamo sia una di quelle su cui puntare con grande intensità”.
(ITALPRESS).