Il capo delle risorse umane di Exprivia ha spiegato come il lockdown abbia contribuito alla crescita dell’azienda che si occupa di progettazione e sviluppo di tecnologie software e servizi IT.
“Sicuramente il lockdown forzato – ha affermato – ha dato un suo contributo per quanto riguarda l’aspetto della localizzazione del lavoro. Ci ha dato la possibilità di avere più collaboratori che lavoravano dalle proprie abitazioni e la possibilità di essere in qualche modo più attrattivi rispetto ai nuovi collaboratori”.
Oggi l’intelligenza artificiale può essere utile per ottimizzare la gestione del capitale umano. A tal proposito l’azienda ha lanciato Exprivia People. “E’ su una piattaforma di HR Coffee – ha spiegato -, che è un’azienda del gruppo Exprivia. Si lega molto al concetto della social organization, cioè creare un ambiente social all’interno dell’azienda, quel concetto di socialità – ha continuato – che purtroppo, per certi versi, la pandemia ha naturalmente limitato. Abbiamo ricreato all’interno dell’azienda un contesto di socializzazione finalizzato a mantenere logiche di socialità. L’intelligenza artificiale subentra nel momento in cui – ha spiegato – acquisendo dati da questo livello di interazione possiamo cominciare ad avere un supporto in termini decisionali rispetto alle politiche dell’Hr. Non più una logica puramente top-down ma una logica bottom-up che non è solamente basata sulle classiche survey di clima, che hanno sicuramente potenzialità ma anche grossi limiti, ma anche su questa raccolta di dati destrutturati che l’intelligenza artificiale ci aiuta a interpretare”.
C’è anche una collaborazione con gli Istituti Tecnici Superiori, in particolare per il Sud. “Sono già tre anni che collaboriamo con l’ITS Apulia Digital Maker – ha ricordato – e stiamo svolgendo molta attività con loro. Fino ad ora abbiamo già inserito circa 70 collaboratori che arrivano da quell’area. Per il Sud è importante: forniamo 600 ore di docenza, più di 800 ore di tirocinio. E’ importante – ha sottolineato – perchè dobbiamo pensare di trattenere i talenti anche a livello territoriale, quindi evitare quella fuga di cervelli che purtroppo per tanto tempo ha penalizzato il centro-sud Italia. Continuiamo la collaborazione e vogliamo rafforzarla perchè secondo noi c’è una logica win-win”.
Per Cavallotti, quindi, “l’elemento degli Its è fondamentale. Dobbiamo creare – ha detto – una rete formativa pronta a entrare in contatto con le aziende e a dare esattamente le competenze di cui hanno bisogno”.
Un commento anche sul programma strategico italiano sull’intelligenza artificiale: “Va nella giusta direzione”, ha affermato, parlando in particolare di “rafforzamento della ricerca, incentivo all’utilizzo dell’intelligenza artificiale e potenziamento dell’uso dell’intelligenza artificiale nella pubblica amministrazione”.
Lo sviluppo del digitale, però, porta con sè anche il rischio di attacchi informatici. “La logica del lavoro da casa su reti non controllate e non sicure – ha detto Cavallotti – è il rischio più grosso dal punto di vista Hr. Cosa si può fare? Formazione. Occorre fare diventare le persone consce – ha concluso – del fatto che sono loro il primo baluardo contro questo tipo di attacchi”.
(ITALPRESS).