«Di fronte a fatti di una tale gravità non basta una condanna a parole. Occorre attivarsi – aggiunge la Guardasigilli – per comprenderne e rimuoverne le cause. Occorre attivarsi perchè fatti così non si ripetano».
«Ho chiesto un rapporto completo su ogni passaggio di informazione e sull’intera catena di responsabilità», annuncia la Guardasigilli, secondo cui questa vicenda – «che ci auguriamo isolata» – richiede «una verifica a più ampio raggio, in sinergia con il Capo del Dap, con il Garante nazionale delle persone private della libertà e con tutte le articolazioni istituzionali, specie dopo quest’ultimo difficilissimo anno, vissuto negli istituti penitenziari con un altissimo livello di tensione».
«Oltre quegli alti muri di cinta delle carceri – avverte la Ministra Cartabia – c’è un pezzo della nostra Repubblica, dove la persona è persona, e dove i diritti costituzionali non possono essere calpestati. E questo a tutela anche delle donne e degli uomini della Polizia penitenziaria, che sono i primi ad essere sconcertati dai fatti accaduti».
(ITALPRESS).