“Al G7 ci siamo uniti anche contro il riscaldamento globale, impegnandoci a non finanziare impianti a carbone, la maggiore fonte di emissioni nocive – aggiunge -. E abbiamo varato un piano per investire nei Paesi a reddito medio e basso per ricostruire le infrastrutture, rispettando trasparenza, ambiente e diritto al lavoro. Si tratta di risultati concreti come lo è anche l’intesa sulla “corporate minimum tax” del 15 per cento, che è destinata ad essere uno strumento molto potente”.
Per Blinken questi accordi ottenuti in pochi mesi “dimostrano che le democrazie possono ottenere risultati importanti, per i loro abitanti e per quelli che vivono in altri Paesi”. E questo è importante “perchè le autocrazie ci dicono che le democrazie non possono riuscire. Sono inefficienti, incapaci di ottenere risultati. Soltanto con il G7 abbiamo dimostrato che si sbagliano. La Nato e il summit Usa-Ue lo hanno ulteriormente confermato”.
Secondo il segretario di Stato Usa “è importante comprendere che la Cina è la nazione più complicata con cui abbiamo a che fare nelle nostre relazioni. Ci sono terreni sui quali è avversaria, altri sui quali è un rivale ed altri ancora sui quali invece è un partner. Non c’è una singola parola che può definire questo tipo di relazioni. Gli Stati Uniti rispettano il fatto che altri Paesi hanno relazioni diversificate con la Cina. Non chiediamo a nessuno di scegliere fra noi e la Cina. E’ però vero che quando abbiamo a che fare con la Cina – come avversario, rivale o partner – siamo molto più efficaci se agiamo assieme. Questa è stata la convergenza fra i summit G7, Nato e Usa-Ue”.
(ITALPRESS).