“Tra i due Paesi c’è un ottimo, eccellente rapporto che abbiamo saputo costruire anche sul piano storico e che è stato rafforzato recentemente con accordi di partenariato strategico – ha detto Bitri Lani -. L’Italia è un Paese amico e fratello. Il nostro è il migliore dei rapporti, è il modello da promuovere nelle relazioni bilaterali anche nel mondo diplomatico”.
L’ambasciatore ha spiegato che “c’è un substrato storico che ha fornito e facilitato il progresso e l’evoluzione dei rapporti, creando una interconnessione non solo economica, commerciale, e politica in questi ultimi 35 anni, dopo la caduta del comunismo in Albania, ma anche perchè noi abbiamo saputo avvicinare i rapporti umani, due popoli, due culture, e magari anche perchè il modello culturale dell’Albania è stato sempre quello italiano”.
Bitri Lani definisce quello delle relazioni Italia-Albania “il migliore dei modelli. Il lavoro del diplomatico, dell’ambasciatore rappresenta un ponte. Serve per instaurare, costruire, far veicolare valori. Si tratta di quelli economici, sociali, umani, e la politica rafforza e facilita i pilastri di questo ponte. Lavorare in Italia, fare l’ambasciatore dell’Albania in Italia, prima di tutto è un grande privilegio, si lavora in un paese amico e fratello e il nostro lavoro è seguire un dinamismo, una velocità, un’intensità di rapporti. Bisogna cercare di trovare, non solo il tempo, ma anche le energie per mantenere un equilibrio, per accompagnare tutti gli attori che rafforzano o compongono le relazioni”.
I rapporti economici tra i due Paesi sono sempre stati molto intensi: “Le statistiche ci dicono che le aziende italiane che operano sul territorio albanese sono 3000 – ha spiegato l’ambasciatore -. In termini di numeri l’Italia è il primo investitore con la presenza delle aziende sul territorio, oltre a questo dobbiamo ricordare che sono quasi 30.000 le aziende sul territorio italiano con titolari cittadini albanesi e 70.000, sempre sul territorio italiano, nelle quali uno degli azionisti, dei soci, è un italo-albanese. Poi su una comunità di più di 400.000 albanesi che vivono in Italia ne abbiamo anche 300.000 nuovi, cioè di cittadinanza italiana e di origine albanese, quindi con la doppia nazionalità, un valore aggiunto. Il modo di fare business in Albania è comune a quello italiano, quindi si crea una comunione, diventano ogni giorno di più interconnessi”.
L’Italia è da sempre un grande sostenitore dell’Albania a Bruxelles: “L’Italia ha appoggiato fin dall’inizio la nostra aspirazione di adesione all’Unione Europeo, un appoggio costante, continuo, lo è oggi e lo sarà anche domani – ha spiegato l’ambasciatore -. Stiamo lavorando perchè l’Albania diventi membro dell’Unione Europea nel 2030, è difficile ma non impossibile”.
“Ieri è stato ratificato l’accordo pensionistico con l’Italia, un’altra cosa che abbiamo fatto insieme per i diritti civili della nostra comunità albanese ma anche della vostra italo-albanese. E’ un’ottima notizia”, ha poi concluso Bitri Lani.
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