“Reclutare è sicuramente più difficile del passato ed è ancora più difficile ‘mantenerè, proprio perchè le competenze che si sviluppano in Autogrill sono riconosciute dal mercato e, quindi, anche il personale che si forma da noi può essere interessante per le altre aziende. Per noi è fondamentale ‘tenerè le persone”. Quanto è importante confrontare le esperienze internazionali con la nostra? “E’ molto importante. Spesso è difficile, perchè le esperienze e i sistemi giuridici sono diversi, ma l’importante è analizzare bene i dati e le tendenze. Per esempio, in Italia uno dei problemi è il reclutamento e il fatto di averlo visto in altri Paesi europei ci ha preparati a quello che sarebbe arrivato successivamente. Ci sono delle buone pratiche che riusciamo a portare da un Paese all’altro”.
Guardando agli ultimi anni, “il Covid è stato un’emergenza pazzesca per tutti, anche dal punto di vista organizzativo”. Durante l’emergenza, “abbiamo gestito la situazione in maniera forte sin dall’inizio, in modalità diversa rispetto ad altre imprese, perchè non abbiamo potuto chiudere”, anche se “c’era pochissima gente che si muoveva”, perchè “dovevamo garantire un punto di ristoro sull’autostrada a tutta la logistica che si muoveva”. Senza dimenticare il personale, “che chiaramente aveva una legittima paura di andare al lavoro”. L’Italia “ha scelto di tutelare l’occupazione, dando aiuti alle aziende. Di fatto questo ci ha permesso di mantenere in piedi tutta l’organizzazione e ci ha permesso di ripartire subito quando è ripresa tutta l’attività”, a differenza “di quanto è successo ad esempio col trasporto aereo”, spiega. Ora l’Italia si trova ad affrontare un’altra emergenza: “Sull’energia mi aspetto che non ci siano conseguenze devastanti: bisogna fare qualcosa, trovare determinate soluzioni” anche “per aziende – come la nostra – che consumano molto”.
(ITALPRESS).
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