“Gli americani sono i clienti più affezionati all’Italia – ha sottolineato Bellè – Tra l’altro, abbiamo notato quest’anno che, se prima il cliente americano standard aveva superato i 30 anni, ultimamente ora è un cliente a 360 gradi, di qualsiasi tipo e di qualsiasi stato: c’è proprio voglia di Europa e soprattutto d’Italia”. E sulle tecnologie offerte da Hilton nell’ambito dell’hotellerie: “Hilton è stato il primo a inventare il digital check-in e il digital key, rispettivamente la possibilità di registrarsi e di scegliere la camera direttamente dal nostro smartphone e la possibilità di aprire la camera non passando dal ricevimento per prendere la chiave, ma facendo tutto in maniera digitale – ha ricordato – Le evoluzioni sono molte, anche se in Italia c’è qualche limite, perchè dobbiamo comunque registrare il documento, cosa che invece negli aeroporti è stata pian piano bypassata”.
Infine, sull’annoso tema della tassa di soggiorno: “Il turista tendenzialmente è abituato alla tassa di soggiorno nelle più importanti città: anche se qualcuna sta mollando, queste sono prese in considerazione – ha riconosciuto – C’è una buona notizia: il Comune di Roma ha da poco deliberato un ritorno sul costo della city tax agli imprenditori, perchè comunque essendo pagata con carta di credito c’era addirittura una perdita, invece adesso una percentuale pari all’1.8% sarà di rientro – ha aggiunto – Ci tengo a riconoscere questo al comune di Roma. C’è anche un piano nazionale per poter applicare la tassa di soggiorno in percentuale – ha concluso – Un ‘cap’ che forse potrebbe essere più giusto”.
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