Sono state riviste al ribasso le proiezioni per il 2023 e soprattutto per il 2024.
L’inflazione di fondo ha registrato un’ulteriore flessione. Ma le pressioni interne sui prezzi rimangono elevate, principalmente per effetto della forte crescita del costo del lavoro per unità di prodotto. Gli esperti dell’Eurosistema si attendono che l’inflazione al netto della componente energetica e alimentare si porti in media al 5,0% nel 2023, al 2,7% nel 2024, al 2,3% nel 2025 e al 2,1% nel 2026.
Il Consiglio direttivo ha l’obiettivo di assicurare il ritorno tempestivo dell’inflazione al 2% a medio termine. In base alla sua attuale valutazione, ritiene che i tassi di interesse di riferimento siano su livelli che forniranno un contributo sostanziale all’obiettivo. I tassi resteranno su livelli restrittivi “finchè necessario”, sottolinea la Bce.
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(ITALPRESS).