“La situazione delle imprese risente inevitabilmente dei rincari energetici, del rallentamento dell’attività economica, dell’incremento dei tassi di interesse e di meno favorevoli condizioni di accesso al credito – ha aggiunto – La capacità di rimborso dei debiti resta tuttavia alta: al recupero della redditività e alla riduzione della leva finanziaria si aggiungono condizioni di liquidità complessivamente distese. Durante la pandemia sono infatti notevolmente cresciuti i depositi detenuti presso il sistema bancario, rafforzando una tendenza in atto da tempo. Il livello storicamente elevato di disponibilità liquide, pari al 28 per cento del PIL, e la ridotta incidenza degli oneri finanziari sulla redditività operativa, che si attesta al 6,4 per cento, appaiono in grado di limitare l’impatto delle restrizioni sul credito”. “Nell’ultimo decennio – ha concluso – il debito è rimasto sostanzialmente stabile, poco sopra il 40 per cento del PIL”.
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(ITALPRESS).