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Autismo, con Aita lo sport al centro dell’inclusione sociale

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ROMA (ITALPRESS) – Lo sport per vincere la sfida dell’inclusione: è il tema al centro del convegno “Sport e autismo, l’inclusione viaggia veloce verso Parigi 2024”. In occasione della Giornata Mondiale per la Consapevolezza sull’Autismo, professionisti ed esperti del settore si sono confrontati al Coni sul rapporto tra sport e autismo.

“La sensibilizzazione è fondamentale, oggi celebriamo la Giornata mondiale della consapevolezza dell’autismo attraverso un tema, che è quello dello sport, sport come veicolo di reale inclusione. Penso che la demedicalizzazione, attività inclusive, siano la base per un progetto di reale inclusione. Non solo attraverso le terapie ma anche attraverso altre attività ludico, sportive, ricreative, noi possiamo ottenere dei risultati importanti”, ha detto Luigi Mazzone, direttore di Neuropsichiatria infantile dell’Università Tor Vergata di Roma e presidente del Progetto Aita.

“Con il progetto Aita onlus da anni abbiamo organizzato progetti sportivi in più città italiane. Penso ai Summer camp ma anche altri progetti in cui vengono coniugati diversi sport, per esempio scherma e altre discipline. Lo sport può aiutare una reale inclusione”, ha aggiunto Mazzone.

Al centro del convegno un focus su tematiche come autismo in età adulta, autonomia e qualità della vita.

“Come prima cosa, è importante sottolineare come l’autismo non sia necessariamente una malattia e che ogni persona autistica è unica, irripetibile proprio come qualunque persona. Accogliere la diversità, così come creare luoghi e contesti di incontro è fondamentale per promuovere la crescita di tutti che siano neurotipici o meno” ha commentato Stefano Vicari, professore dell’Università Cattolica, Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma.

“In questo senso, lo sport può essere un potente veicolo per favorire l’inclusione: attraverso l’attività fisica, si sviluppano abilità sociali, si migliorano le relazioni e si creano legami tra persone con e senza autismo. Con questa nostra iniziativa vogliamo avvicinare il mondo dello sport all’autismo convinti che questa azione rappresenti un’opportunità formidabile per i nostri ragazzi e per l’intera società civile”.

Alla realizzazione del convegno hanno collaborato la Neuropsichiatria Infantile dell’Università degli Studi di Roma Tor Vergata, la Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù e l’Osservatorio Nazionale Autismo.

Le iniziative hanno avuto i patrocini e sono supportati da tanti enti, tra i quali Regione Lazio, Comune di Roma, Città Metropolitana, Coni e Cip, Anffas, Angsa Lazio, Università Cattolica del Sacro Cuore, Università Degli Studi di Roma Tor Vergata, Accademia Scherma Lia, diverse fondazioni ed associazioni.

“La diversità è il nostro punto di forza e la nostra ricchezza. In occasione della giornata mondiale sull’autismo, riaffermiamo il nostro impegno a promuovere l’inclusione, la consapevolezza e il supporto per le persone autistiche. Siamo tutti protagonisti nella costruzione di una società più empatica e accogliente per ogni individuo – ha ricordato Massimiliano Maselli, assessore all’Inclusione sociale e Servizi alla persona della Regione Lazio – le istituzioni devono sempre di più migliorare gli interventi per riuscire ad affrontare al meglio questa disabilità, la regione Lazio ha molta strada da fare ma siamo al lavoro per redigere il primo piano regionale sull’autismo, fino ad oggi al di là delle buone azioni non si è lavorato con un piano organico, a breve, entro l’eatate sarà pronto”. Il Progetto Aita Onlus ha promosso una cena di gala con un unico grande obiettivo sullo sfondo: fare squadra, insieme.

Tra i presenti, oltre a Giovanni Malagò (presidente del Coni), Luca Pancalli (presidente Cip) e Marco Mezzaroma (presidente Sport e Salute), anche altri rappresentanti delle istituzioni, come il ministro per lo sport e i giovani Andrea Abodi e il ministro della Salute Orazio Schillaci. Nel corso della serata sarà presentato il progetto “Lo sport e l’inclusione volano a Parigi2024”.

Un progetto che nasce sulla scia dell’esperienza di successo dell’agosto 2016 per i Giochi di Rio, quando grazie alla collaborazione tra Fondazione Bambino Gesù e Accademia Scherma Lia di Roma, e con l’aiuto di Coni e Casa Italia, 8 ragazzi provarono l’esperienza unica e speciale di vivere il sogno olimpico a stretto contatto con atleti e delegazioni.

Con una formula leggermente diversa e durante le prossime Olimpiadi di “Parigi2024” verrà promossa un’altra esperienza unica.

“Oggi è una giornata importante, non perchè si parla di un tema come l’autismo: quello che abbiamo provato a fare è mettere insieme e fare sistema, mettere insieme il mondo dello sport, delle associazioni, della politica, delle istituzioni perchè fare squadra porta a risultati maggiori – le parole di Marco Fichera, organizzatore del progetto -. Insieme si va lontano. Portare oggi oltre 400 persone a discutere e interfacciarsi, a raccontare che un mondo diverso, un pò più inclusivo, con meno barriere sia possibile e fondamentale. Questa giornata non deve essere il traguardo, ma un punto di partenza di un nuovo percorso in cui le tutti dovremo giocare nella stessa squadra”.

Claudia Giordani, vicepresidente del Coni ha spiegato che: “Vita e inclusione sono dei concetti che fanno parte del DNA dello sport, è quasi naturale trovarsi insieme per celebrare questa giornata, ma soprattutto per ribadire quanto lo stare insieme, l’essere uniti verso gli stessi obiettivi può rendere ogni progetto fattibile. Questo è un luogo dove si respira l’azzurro, il colore dell’Italia, e il blu che riflette lo spirito di questa giornata. Insieme è più facile, insieme è la parola che è stata aggiunta al motto olimpico, insieme è la magia che si sprigiona durante i giochi olimpici, insieme è un messaggio potentissimo. Per il Coni è un grande orgoglio poter essere al vostro fianco”.

Per l’occasione Palazzo H si tingerà di blu, colore simbolico per l’autismo.

– foto xc3/Italpress –

(ITALPRESS).

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Redazione
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