“Arbolia – ha evidenziato – propone un modello di collaborazione pubblico-privata, quindi tra amministrazioni pubbliche e imprese, per aumentare il numero di alberi nelle città italiane”.
“Siamo nati da pochi mesi, alla fine del 2020 – ha aggiunto -, ma abbiamo realizzato sei progetti in Italia: due boschi urbani a Parma per circa 4 mila alberi; un bosco a Lecce per 4 mila alberi; uno a Pignataro Maggiore, vicino Caserta, con poco meno di mille alberi; uno a Rovigo, più o meno delle stesse dimensioni; un altro a Torino da duemila alberi. Sono sei progetti ma ne abbiamo in cantiere altri”.
I benefici dei boschi urbani sono molteplici, non solo sul piano ambientale ma anche dal punto di vista economico. “Si parla sempre più di servizi ecosistemici legati alla messa a dimora di nuovi alberi”, ha spiegato Ricco, elencandone poi alcuni effetti positivi come la riduzione di “emissioni di anidride carbonica” e altre “emissioni inquinanti”, la protezione del suolo, la riduzione dell’inquinamento acustico, quindi “una serie di benefici ambientali che poi si traducono in benefici economici”. Per l’ad di Arbolia ci sono pure “effetti psicologici” e altri “molto importanti in termini di riduzione dei costi di riscaldamento e raffrescamento. Sono stati calcolati anche – ha aggiunto – effetti legati all’aumento del valore degli immobili nelle zone in cui ci sono molti alberi e per le attività commerciali. Si parla sempre più di benefici ecosistemici ed è molto importante perchè consente di non vedere più il verde come un costo ma come qualcosa che fa bene all’ambiente e porta anche benefici economici per le comunità”.
(ITALPRESS).