Poi la questione del Pnrr. L’Italia, che attende di ricevere la terza tranche dall’Europa, ha accumulato ritardi sul Piano ma secondo Durigon “c’erano anche prima, non si può dire che i cinque mesi nostri li hanno causati. Oggi il costo di quei progetti e piani è lievitato rispetto a prima, la rivisitazione dei piani era molto importante e credo che Fitto stia facendo molto bene nel dialogo con l’Europa per far capire cosa serve per spendere bene queste risorse. Credo che Draghi abbia fatto un grande lavoro, ma oggi il vero punto di partenza per portare a casa questi soldi è snellire alcune procedure, c’è un ritardo e dobbiamo capire come poterlo gestire insieme. Non c’è bisogno di alzare degli scudi, dobbiamo gestire questa fase e poi le colpe le vedremo, ma mi interessano poco”, aggiunge. Il sottosegretario parla poi del Ponte sullo Stretto di Messina. “Matteo Salvini che sta facendo un lavoro enorme, sta cercando di far ricadere gli investimenti fermi da tantissimo tempo, quando vedo invece gli attacchi sul Ponte capisco che ci rimangono male quando vedono Salvini che arriva dal Nord a Sud e crea un Ponte, non ci sono infrastrutture in Sicilia? ma le infrastrutture sono annesse e connesse al Ponte. Noi dobbiamo far sì che il Sud acceleri la sua crescita – prosegue – e non si può pensare che lo si faccia senza infrastrutture, il Pnrr già svolge una buona progettualità su quelle ferroviarie, oggi questa grande sfida che parte anche dal ponte e farà sì che in Italia ci sia una visione più europeista. Ogni infrastruttura che va portata a termine è un vantaggio per il Paese, questa è grandissima opera e bisogna pensare a quanti lavoratori ci saranno, quante aziende locali potranno interagire. Io credo che la politica del ‘nò abbia avuto una sua stagione che è terminata”.
Per quanto riguarda la riforma del fisco Durigon spiega la necessità di far sì che “le aziende rimangano in Italia, ma è necessario anche dare forza al salario dei lavoratori. Sento tante sciocchezze quando si parla di salario minimo ma credo che oggi serva un abbattimento del cuneo fiscale sia per le aziende che per il lavoratore. Siamo già intervenuti in finanziaria dando delle risposte, sicuramente non esaustive dato il livello d’inflazione, ma è un indirizzo di governo e credo che giocheremo questa partita sul taglio del cuneo”, osserva. Infine l’Europa: “Sono molto onesto, credo che non ci possiamo permettere di non essere in Europa e gestire questa fase economica con l’Europa, ma nello stesso tempo non ci possiamo permettere di non discutere con l’Ue o sarebbe un rapporto non equo, credo sia giusto portare avanti le nostre idee altrimenti diventa difficile. Vediamo che altri paesi hanno un’influenza maggiore rispetto a noi”, conclude Durigon.
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