“Tutti gli sforzi convergono su un obiettivo comune e prioritario: preservare i progressi di libertà e i diritti civili che la comunità afghana ha acquisito in questi 20 anni. Non possiamo permettere che questo patrimonio vada disperso”, ha spiegato il ministro, che ha aggiunto: “Giudicheremo i talebani da ciò che faranno, dalle azioni e non dalle dichiarazioni e saranno giudicati in base a 5 parametri: ripudio del terrorismo e contrasto al narcotraffico, rispetto dei diritti umani, istituzione di un governo inclusivo e rappresentativo, garanzia di accesso per le organizzazioni umanitarie, rispetto dell’impegno assunto per il libero passaggio a coloro che intendono lasciare il paese. Ma ciò che stiamo vedendo non è certo incoraggiante”.
(ITALPRESS).