Negli ultimi anni e in particolar modo nell’arco del 2015 abbiamo assistito ad un cambiamento radicale del mondo del lavoro che si sta sempre più dirigendo verso il lavoro autonomo e indipendente. Complici da un lato l’alto tasso di disoccupazione, dall’altro le nuove professioni digitali che hanno portato molti giovani a reinventarsi, a creare startup, o a puntare a lavori più smart che si addicono poco al “posto fisso”. Di qui il proliferarsi dei coworking, spazi dedicati a freelance in cui condividere locali connessioni e servizi ma soprattutto luoghi di incontro in cui fare networking e creare sinergie.
La prima volta che ho sentito parlare di coworking è stato nel 2011 quando è nato uno dei primissimi coworking italiani Talent Garden, oggi riconosciuta tra le migliori dieci startup italiane. TAG nasce a Brescia con l’obiettivo di creare un posto dove i talenti del digitale e dell’innovazione si potessero incontrare, confrontare e lavorare insieme per far crescere le proprie idee. Oggi è divenuto il più grande network di spazi di coworking focalizzati sul digitale in Europa con presenza in quattro paesi europei. Una realtà dunque in continua crescita al punto che a Milano proprio quest’anno è stata inaugurata una seconda sede in via Calabiana (la prima è in via Merano) che conta 8500 metri quadrati, aperta sette giorni su sette, capace di ospitare 400 professionisti.
Ma come mai questo successo, cosa distingue TAG rispetto agli altri coworking e quali sono i progetti futuri? Lo abbiamo chiesto a Davide Dattoli, co-fondatore di TAG e ideatore di Save The Mom, un’applicazione per l’organizzazione della vita familiare.
Possiamo definire TAG un precursore dei coworking a Milano?
Sì, anche del coworking in Italia. Nel 2011 si sapeva davvero poco di cosa fosse un coworking e della cultura che portava. Negli Stati Uniti aveva appena preso piede in quegli anni.
Quali sono i plus che ne hanno determinato la crescita e quindi il successo?
Il fare rete è stato fondamentale per la crescita. TAG nasce per coinvolgere tutti gli attori dell’ecosistema dell’innovazione e in ogni città in cui è presente i fondatori sono molto attivi sul territorio per far connettere diverse realtà ed essere a loro volta molto connessi con gli altri TAG europei. Questo ha permesso a Talent Garden di essere un punto di riferimento ed espandersi più rapidamente.
Quali sono le attività principali che si svolgono all’interno?
Talent Garden è diviso in tre attività principali: il coworking, quindi spazi di uffici in condivisione e open space, gli eventi, organizzati direttamente da TAG o dai suoi partner, e la formazione, che permette agli studenti e ai manager di formarsi sui lavori del futuro grazie alla TAG Innovation School.
Giorni fa è stata resa pubblica la mappa dei coworking e faber lab di Milano. A cosa è stato dovuto la crescita del fenomeno “coworking” e quali saranno gli sviluppi futuri?
Innanzitutto si è capito l’importanza della condivisione e di una necessità di cambiamento nel mondo del lavoro, inoltre il numero di startup e imprese innovative che guardano al modello americano in questi anni è notevolmente cresciuta, facendo del coworking il luogo ideale di incontro e crescita professionale.
In cosa Talent Garden si distingue rispetto agli altri?
Si distingue prima di tutto per essere focalizzato su un dato settore, quello digitale, e poi per essere un network unico, presente in 4 paesi europei. Gli altri spazi di coworking sono generici per tutti i settori e solitamente sono situati in una o massimo due città.
Per il prossimo hanno portate Supernova , il festival dell’innovazione, anche a Barcellona. Perché proprio la Spagna?
Quest’anno è stato portato in Lituania, nella nostra prima sede internazionale, l’anno prossimo vogliamo espanderlo anche a Barcellona, dove siamo presenti con un Talent Garden e dove l’ambiente dell’innovazione è molto frizzante e si sta espandendo sempre più velocemente.
Si aspettava di essere selezionato tra le prime 10 startup italiane?
Mi ha fatto molto piacere ricevere questo bel riconoscimento. Il 2015 è stato un anno grandioso per TAG, la prima sede all’estero, l’espansione in 3 paesi e la creazione della TAG Innovation School, la prima scuola in Italia a fornire formazione full immersion per le professioni più ricercate sul mercato del lavoro.
Progetti futuri?
Esportare il modello in 50 città complessive entro il 2018.
In bocca al lupo a Davide Dattoli per i prossimi progetti e grazie mille per questa interessante intervista.
Per informazioni e aggiornamenti su iniziative, eventi del TAG vi consiglio di visitare il sito.
Elena Stafano
milanosguardinediti.blogspot.it
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