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RadioSpia Records presenta in Puglia “Giovanni Mastrangelo: Albert Camus”
03 Mag 2017 09:12

Nella città-deserto, crudele ma rassicurante, si suona in modo speciale.

Dal 26 aprile in distribuzione internazionale, la decima pubblicazione dell’etichetta pugliese RadioSpia è un viaggio musicale nella poetica del Premio Nobel francese.

Presentato nella sede dell’etichetta RadioSpia, con una doppia anteprima per Stampa ed operatori, ALBERT CAMUS rappresenta l’esordio discografico solista di Giovanni Mastrangelo: un’opera particolare, ricca di contenuti e spunti di riflessione, pubblicata in tutto il mondo il 26 aprile.

La presentazione è stata moderata dal giornalista musicale Damir Ivic, considerato attualmente uno dei più grandi esperti di musica indipendente in Italia, con diversi libri all’attivo e collaborazioni con Il Mucchio Selvaggio, Dissonanze, Soundwall, DNA concerti, Red Bull music ed altri. Lo stesso Ivic, noto per essere un critico solitamente abbastanza severo, ha così definito la pubblicazione: “Espressività ai massimi livelli: nella qualità dell’esecuzione, nell’accuratezza della registrazione, nella forza narrativa della scrittura – elegante, evocatica, perfettamente calibrata”.

L’opera, realizzata con la produzione artistica di Marco Maffei e suonata dallo stesso Giovanni Mastrangelo, insieme a Lucio Pentrella, Antonio Cicoria e Pierpaolo Gaudiano, rappresenta un viaggio musicale nelle riflessioni filosofiche e narrative di Camus, nei turbamenti dell’animo umano di fronte all’esistenza, con un sottofondo fatto di torrido ed insopportabile calore.

Come un parallelismo fra le “città-deserto” delle estati pugliesi (tipo Foggia) e il deserto presente spesso nei suoi libri, il brano mette in musica la voglia di combattere e di affrontare l’assurdo dell’esistenza, definito dallo stesso Camus come “il divorzio tra l’uomo e la sua vita”.

Una produzione durata circa otto mesi, con la quale RadioSpia ha voluto spostare ancora in avanti l’asticella della propria linea editoriale. Ricordiamo che la mission dell’etichetta (nata nel 2012 e fortemente voluta dal sound engineer Marco Maffei) è porre in “relazione creativa” artisti pugliesi con “altri” artisti e con “altri” territori, in modo da coltivare uno stile espressivo unico e all’altezza dei mercati musicali internazionali.

Una tale vocazione ha già portato questi pugliesi a sinergìe con Andrea Chimenti, Dandy Bestia (Skiantos) ed altri nomi di spessore.

Gli invitati alla presentazione di Albert Camus hanno potuto ascoltare una esecuzione dal vivo dell’opera, interagendo con Damir Ivic, con la band e con la produzione. Hanno goduto anche di un ascolto del master audio di tipo immersivo (in surround), una scelta sonora che ne valorizza ulteriormente i contenuti artistici e stilistici.

La canzone (dati di produzione):

Giovanni Mastrangelo – Albert Camus [3:52]
ISRC: IT-WIW-17-00001
Composta da Giovanni Mastrangelo (SIAE),
Marco Maffei (BMI), Lucio Pentrella (SIAE)
Editore: RadioSpia Publishing (BMI)

Suonata da:
-Giovanni Mastrangelo: Fretless bass, acoustic piano strings, cajon
-Lucio Pentrella: Electric guitar, acoustic guitar, acoustic piano, cajon
-Antonio Cicoria: Drums, percussions, analog synthesizers
-Pierpaolo Gaudiano: Sax

-Label: RadioSpia
-Data di pubblicazione: 26 aprile 2017
-UPC / Bar Code: 191061466574
-Catalogo: RadioSpia 10
-Genere: Alternative Pop-Rock / Alt jazz – Pop / New Wave – Featuring Bass
-Commenti: Strumentale, basso fretless dominante,  suono mixato in surround 7.1 (codificato per essere percepito con un buon sistema di ascolto o cuffie)
-Similitudini artistiche: John Zorn – Marc Ribot – Mick Karn 

L’artista:

Bassista e contrabbassista, Giovanni Mastrangelo ha iniziato la sua attività musicale collaborando con vari gruppi della sua città natale, Foggia. Nel 1984, la sua scoperta dei Talk Talk con Paul Webb segnò il passaggio dalla chitarra al basso elettrico. L’ondeggiare sinuoso di quel basso senza tasti fece approdare la sua giovane navicella musicale verso lidi più consoni al proprio sentire, con i suoi maestri inconsapevoli, Mick Karn e Jaco Pastorius. Nel 1992, Giovanni inizia la collaborazione con il gruppo di musica antica Follorum Ensemble, dedicandosi allo studio della musica medievale e rinascimentale, nonché allo studio di strumenti musicali mediorientali quali il Saz e l’Oud. Nel 1997 collabora al contrabbasso con l’ensemble Sailing Ship, gruppo di musica celtica con cui ha inciso l’album “Salicornia”. Nel 1999 partecipa al progetto Sciarbà, gruppo dedito allo studio e all’interpretazione della musica balcanica e Yiddish. Nel 2000 suona nel primo CD del gruppo Ziganamama ed entra a far parte dell’ensemble The Charmin’ Elf , per i quali è anche autore di musica e testi. Dal 2001 collabora con i Calixtinus, con cui partecipa a varie rassegne di musica antica, fra cui “Castel Del Monte II” del musicista francese Michel Godard. Dal 2006 è il bassista dei Favonio, con i quali ha vinto diversi premi (primo premio al concorso “Che fine ha fatto Fanii?”- premio “Matteo Salvatore”- ospiti al Premio Argos Hippium; ricevuta la “Targa Lucio Dalla”- premio “miglior arrangiamento 2013” presso il festival “Botteghe d’autore”). Ha conseguito, con il massimo dei voti, la laurea triennale in discipline musicali indirizzo jazz presso il conservatorio U. Giordano di Foggia. Nel 2009 ha partecipato alla prima assoluta dell’opera “Giove a Pompei”, scritta e diretta dal M° Giancarlo Schiaffini su testi di Silvia Fanfani Schiavoni. Nel 2012 ha partecipato con il Jazz Ensemble diretto dal M° Bruno Tommaso, al concerto “Sciamboli e canti all’altalena”. Sempre nel 2012 è stato ospite, coi Favonio, al Club Tenco e al Teatro dell’Opera del Casinò di Sanremo. Ha frequentato seminari, workshop e master class tenuti da vari musicisti, fra cui: Benny Golson, Steve Swallow, Adam Nussbam, Alain Caron, Jerry Bergonzi, Lew Tabackin, Franco D’Andrea, Gregory Burk , William Parker e Bruno Tommaso.
Ha suonato con Simona Bencini (Dirotta su Cuba), Mario Rosini, Tosca, Marco Ferradini, Gino Paoli, Daniele Sepe, Folco Orselli, Mauro Pagani, Andrea Chimenti, Irio de Paula.

Gianni ha suonato anche in RadioSpia 01 (The Charmin’ Elf – She’ll wear my ring) e RadioSpia 04 (The Alpha States & Andrea Chimenti – Ashes to Ashes).

Il Progetto musicale (descritto dall’artista):

Alle nebbie parigine e soffocanti di J.P.Sartre ho sempre preferito i cieli abbacinanti e crudi che Camus descrive nel suo libro forse più conosciuto e letto: “Lo straniero”. È un meridione assolato e marino quello che il Nostro descrive spesso nei suoi libri, e questa visione in qualche modo ha forgiato la mia adolescenza e le sue estati sfiancanti. La sensazione d’un deserto crudele e familiare ad un tempo, torbido ma rassicurante, torrido e inevitabile e nello stesso tempo malinconico, come solo l’estate di Capitanata può esserlo.
La mia città, durante gli anni ’80, si spopolava nei primi giorni di giugno con l’arrivo della bella stagione. Una città-deserto fatta su misura per chi rimaneva lontano dalle spiagge, con un senso di solitudine e di calore.
Non posso dimenticare certi pomeriggi estivi della mia memoria, in cui l’unica attività consentita dalla calura era quella di sfogliare pigramente le pagine d’un libro. Camus mi accompagnò in quelle interminabili giornate solitarie e, nell’arsura e nel calore, mi rimane impresso il suo riverbero del cielo sulla lama dell’arabo e l’insostenibile parossismo in cui l’assurdo irrompe per rovesciare per sempre il mondo indifferente e felice di Meursault (lo straniero).
Dal silenzio alla musica, il passo è breve.
Quando Marco Maffei, quasi un anno fa, mi chiese di scrivere un brano, era appunto estate. Non so come, ma a volte la famosa memoria involontaria proustiana può farci rivivere e sentire brani interi della nostra esistenza. È stato quindi il caso o un appiglio fortuito quello che ha generato il ritorno di quella sensazione passata, il riaffacciarsi di quel calore, di quella lieta malinconia che si è tradotta in musica ostile, ma rassicurante, come solo il deserto può essere (di Giovanni Mastrangelo).

Il suono:

La produzione di “Albert Camus” è un po’ come il numero speciale di una collana a fumetti: Marco Maffei voleva un suono particolare per la decima uscita di RadioSpia, che impreziosisse il lavoro di composizione e di esecuzione del brano. Così, la registrazione in studio ha avuto un taglio molto creativo, differente dalle solite tecniche e funzionale all’idea di suono immersivo che Marco aveva chiaro in mente.
Il brano è stato poi mixato in “normale” stereofonia per capire se la strada artistica intrapresa fosse efficace; dopo un paio di settimane di test e di ascolti riservati, è stato mixato in 7.1 e codificato in modo da dare all’ascoltatore normale e all’audiofilo un nuovo modo di ascoltare questa musica. Un lavoro artistico lungo e rispettoso.

Crediti:

-Foto originale della copertina di Domenico Montino
-Registrato, editato, mixato e masterizzato da Marco Maffei presso i Mastering.it audio labs, fra luglio 2016 e febbraio 2017.
-Produzione esecutiva: Mastering.it audio labs
-Produzione artistica: Marco Maffei
-(C) (P) 2017 RadioSpia – Tutti i diritti riservati

Alcuni strumenti utilizzati nell’opera:
Gretsch drums – Yamaha snare – various percussions – Cardboard cajon – Fretless Mayones Patriot MR5 bass – Fretless Fender Jazz Bass (1962) – 12 strings Yamaha FG260 acoustic gtr – Gibson Les Paul Traditional (2011) electric guitar – Vox AC30 1978 guitar amp – Yamaha Soprano Sax – Acoustic piano Strauss U-832 (1990) – Analog synthesizer Davolisint (1972) – Analog polyphonic synt, made in U.R.S.S. (1979) – Blue, Sennheiser, AKG, (tube)
Telefunken microphones – Drawmer, Joemeek, ART and Focusrite preamps – TC, Universal Audio, Urei, DBX, Apple, Waves and Focusrite dynamics – Lexicon, Universal Audio, Yamaha outboards – MOTU ADC / DAC – Apple Logic Pro recorder and editor. Mixed in 7.1 surround sound with Mastering.it hybrid digi-log technology.

Note esterne sulla pubblicazione:

Alla sua decima uscita, l’etichetta RadioSpia distribuisce un singolo che, pur riconoscendo l’indubbio valore di tutte le uscite precedenti, rappresenta in qualche modo un fiore all’occhiello di questa realtà giovane e molto innovativa.
Il brano, scritto dal bassista Giovanni Mastrangelo con Marco Maffei e Lucio Pentrella, è ispirato ad Albert Camus ed è, sia sotto il profilo artistico che sotto quello più strettamente tecnico certamente un grosso risultato per il suo interprete, per i musicisti che vi suonano e per il suo produttore.
Il pezzo, difficilmente riconducibile a un solo genere musicale (ma a qualcuno interessano ancora, i generi musicali?), ha un sapore di musica orientale che si fonde con un rock elegante e colto, e con alcune forme di jazz contemporaneo. Volendo provare a fare qualche riferimento, si potrebbe citare per un verso alcune cose di Masada di John Zorn e alcune composizioni di rock piuttosto estremo di Marc Ribot in trio.
Il prezzo si muove fra un basso fretless (ma in realtà sono tre) a dipanare il discorso principale, e gli altri strumenti (le chitarre elettriche e acustiche e il piano di Lucio Pentrella, con il sax di Paolo Gaudiano) che giocano a botta e risposta con il basso di Giovanni e ci fanno da guida verso l’estate inevitabile di Camus, muovendosi fra diversi cambi di tempo, che alternano a un quattro quarti regolare diversi tempi dispari magistralmente gestiti dal batterista Antonio Cicoria, che qui suona anche alcun synth analogici.
Particolarmente affascinante, poi, è il missaggio audio, che ricrea nei due canali della stereofonia un suono surround 7.1 (mai fine a se stesso) intorno all’ascoltatore, che si sente circondato da musicisti e suoni e può godere meglio del brano (di Gianpaolo Maria Ruotolo).

Il deserto stesso ha assunto un senso, è stato sovraccaricato di poesia. È un luogo sacro per tutti i dolori del mondo”  (A. Camus)

Il singolo è in distribuzione dal 26 aprile 2017 su:
iTunes, Amazon, Google Music, Cd Baby, Groove, Spotify, Apple Music e su tutte le migliori piattaforme.

Per informazioni sulla pubblicazione: http://www.radiospia.com/radiospia_10_28.html

Web: www.radiospia.comwww.facebook.com/RadioSpia

(Foto di Maurizio Alloggio, Fiorenzo Capuano, G. Mastrangelo)


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