“Benvenuta la vivacità” dicono molti abitanti del Progetto C.A.S.E. di Bazzano-L’Aquila.
Cosa è accaduto? Che in mezzo ad uno dei quartieri nuovi costruiti per gli sfollati del terremoto, è nata l’arte.
Su alcune delle palazzine, l’associazione Re_Acto, del direttore artistico del Festival Luca Ximenes, in collaborazione col Comitato aquilano 3e32, ha realizzato due installazioni gigantesche di cosiddetta “street art” che hanno trovato l’approvazione di molti e le polemiche dei soliti.
Sembrano nate dal nulla e nel nulla quelle facciate; nella solitudine di quartieri che hanno deturpato perennemente colline, montagne e campagne, finalmente arriva qualcosa che parla un linguaggio universale, l’arte.
Le C.A.S.E. di Berlusconi si dotano di arte di strada: un’antitesi vera e propria. Che ha creato consensi, curiosità, visitatori e le solite critiche a sfondo politico che certamente non aiutano il già lento percorso di rinascita del territorio.
Si tratta di istallazioni che irrompono prepotenti su quelle piastre tutte uguali, e portano a riflettere sull’operazione post-terremoto anche chi finora non l’aveva fatto.
Non si tratta di un abbellimento nel senso comune del termine, ma di una provocazione artistica, davanti alla quale si prova gioia, si sente l’allegria, dopo mesi di grigiore e assuefazione.
La creatività espressa da Re_Acto ha il carattere dell’imprevedibilità, quella che sfugge completamente alle leggi “deterministiche” che hanno governato il territorio terremotato come se fosse un frutto da spolpare.
Grazie dunque a quei giovani e instancabili artisti.