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Luigi Mondello e Paola Dugo, la ricerca scientifica fa crescere la Sicilia
12 Set 2021 07:43

  • Due ricercatori messinesi saranno nel comitato editoriale di una rivista internazionale
  • Hanno portato la Chimica Analitica in Sicilia
  • Il loro lavoro ha aiutato a crescere le aziende agroalimentari del Mezzogiorno

Due nomi della ricerca scientifica messinese tra i componenti della rivista internazionale Green Analytical Chemistry. Si chiamano Luigi Mondello e Paola Dugo, e la loro carriera è stata sempre dedicata al Sud e alla sua crescita.

Dugo e Mondello: “Scelto di tornare e aiutare il territorio”

Laureati in Chimica a Messina nel 1991, la carriera di Paola Dugo e Luigi Mondello è iniziata con un periodo di formazione post-laurea all’università di Leeds, Regno Unito. Già allora il loro talento era stato riconosciuto: non sono mancate le proposte di lavoro sia dall’università ospitante che da aziende nazionali e non. Ma la risposta è stata no.

“Abbiamo preferito ritornare in Sicilia e trasferire le competenze che avevamo acquisito nei laboratori dell’università di Leeds – spiegano – applicando le tecniche che avevamo sviluppato a nuove ricerche presso i laboratori di chimica degli alimenti dell’Università di Messina”.

Non è stato né caso né nostalgia di casa. “Sapevamo che questa scelta avrebbe contribuito molto positivamente alla valorizzazione di prodotti strettamente connessi al nostro territorio – ricordano – come ad esempio gli oli essenziali agrumari, il vino e l’olio d’oliva”.

L’esperienza all’estero è stata infatti illuminante: è lì che sia Dugo che Mondello hanno conosciuto le tecniche analitiche allora poco note in Sicilia, e per le quali sono stati più volte riconosciuti a livello internazionale. Ora sono entrambi professori ordinari per l’ateneo messinese: Mondello di Chimica Analitica, Dugo di Chimica degli alimenti.

La chimica analitica per studiare i prodotti siciliani

Lavorare in Sicilia è diventato un modo per fare ricerca sui prodotti locali: “Le tecnologie che sviluppiamo nel nostro laboratorio possono quindi essere applicate, ad esempio, per verificare la qualità dei prodotti agroalimentari siciliani”.

D’altronde il territorio è stata la prima fonte d’ispirazione delle loro ricerche: “Abbiamo iniziato la nostra carriera studiando proprio gli oli essenziali agrumari”. In quel contesto si sono distinti come riferimento scientifico internazionale per lo studio di oli essenziali estratti da piante.

E continuando a prestare attenzione anche alla divulgazione scientifica. “Questo aspetto è forse il più importante del nostro lavoro”, ed ha permesso alla città dello Stretto di collegarsi a tutto il mondo. Una sorta di repubblica delle lettere, anzi, della chimica analitica. Studiosi dei cinque continenti si sono interfacciati con le menti messinesi attraverso scambi in laboratorio e congressi internazionali.

“Siamo riusciti a creare un gruppo di ricerca nutrito”, raccontano. Dallo Stretto sono così nate pubblicazioni su temi sempre più complessi, non più solo nel settore alimentare, ma anche quello clinico.

La Sicilia: aiutarla una sfida a tutto tondo

“Numerosi dei nostri ex studenti lavorano oggi presso aziende, università e centri di ricerca in tutto il mondo. Le reti che si sono formate sono basate su strettissimi rapporti di collaborazione e tutte continuano a coinvolgere chi rimane in Sicilia”, continuano.

Non è però tutto oro quel che luccica. Il ritorno a Messina, città natale di entrambi i ricercatori, è stato spesso corredato da difficoltà. La differenza, in questo caso, sta nel vederle come delle opportunità. “È stimolante portare avanti ricerca scientifica in un contesto in cui tutto è più complicato. Impariamo a fare tutto da soli, l’arte di arrangiarsi diventa una grande risorsa”, confidano. “Anche viaggiare qui in Sicilia rappresenta una sfida e solo grazie ai finanziamenti che riceviamo sulla base delle nostre competenze possiamo garantire un regolare svolgimento delle attività divulgative e di collaborazione in altri paesi”.

Difficile, sì. Ma non impossibile. Tanti i premi e i riconoscimenti, i ruoli in associazioni di settore e nelle pubblicazioni scientifiche. “Tuttavia, riteniamo che il successo più gratificante per noi sia stato quello di riuscire a realizzare una struttura di ricerca con strumentazioni d’avanguardia e un consistente numero di ricercatori interni ed esterni, qui a Messina, sfidando tutte le limitazioni che purtroppo il nostro territorio ancora oggi frappone tra i siciliani e il loro possibile traguardo”.

Una fetta di Sicilia in Green Analytical Chemistry

Luigi Mondello ne sarà il direttore responsabile, mentre Paola Dugo farà parte del comitato editoriale. Green Analytical Chemistry è una rivista che si occupa di sviluppo sostenibile nel settore della chimica analitica. L’obiettivo è quello di proporre metodologie e pratiche coerenti con gli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite.

“Nel campo delle ricerche green siamo stati sviluppatori pionieri di numerose metodiche a basso impatto ambientale molte poi consolidate in vari ambiti di applicazione. Sviluppiamo tecniche mirate al controllo del livello di xenobiotici e altri contaminanti, negli alimenti e nell’ambiente”. Questo il contributo messinese alla rivista, con un occhio all’ambiente e il suo rispetto: “Le nostre pratiche consentono sia una riduzione dell’impatto che le nostre analisi potrebbero avere sull’ambiente in modo diretto, sia a monitorare, attraverso i nostri risultati, la presenza di sostanze indesiderate nei nostri alimenti e nell’ambiente in cui viviamo”.

Perché d’altronde, se si ama il territorio, lo si protegge. Anche quando restarvi rende il proprio sentiero impervio. E concludono: “Non ci siamo mai pentiti di essere rimasti a Messina”.


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