Amanti dei funghi dimenticate le lunghe passeggiate autunnali nei boschi a caccia delle specie più rare, i funghi adesso si fanno in casa. Prima di storcere il naso state a sentire cosa si è inventato Daniele Gioia, lucano di Pietragalla (PZ) che ormai da qualche anno spedisce in tutta Italia i kit di Recofunghi.
Il sistema permette a chiunque di coltivare in casa i propri funghi attraverso un sistema che sfrutta i fondi di caffè. Il sistema è estremamente attento all’ambiente al punto da essere definito dal suo stesso ideatore una win win win situation perché – come spiega ai microfoni di Start Me Up – “Vincono i baristi che possono recuperare uno scarto, vinciamo noi come società che commercializziamo questo scarto senza produrre inquinamento e vincono le persone che acquistano il prodotto perché hanno in casa un prodotto sano che possono coltivare giorno dopo giorno”.
Una soluzione ecologica, economica (un kit costa meno di 10 euro) che fornisce al consumatore un prodotto a km zero. State ancora storcendo il naso? Ok per il gusto sappiate che i funghi coltivati grazie a Recofunghi non hanno nulla da invidiare a quelli che potete trovare al supermercato o in un bosco. A dirlo è la scienza. “Le analisi che abbiamo condotto – continua Daniele – ci dicono che le proprietà nutritive sono le stesse di un fungo coltivato alla maniera tradizionale e conserva un aroma di bosco e non di caffè come si potrebbe pensare!”. Fino a ottobre Recofunghi sarà presente a Expo e per i prossimi mesi Daniele ha intenzione di coinvolgere soggetti svantaggiati nella coltivazione dei funghi. Aggiungerebbe così anche un beneficio di tipo sociale ad un prodotto che ha attirato anche l’attenzione di Coldiretti arrivando in finale per l’oscar green del 2013. I kit possono essere ordinati su recofunghi.com.
Altra startup presente a Expo in questo periodo ma di tutt’altro genere è eWall, arriva da Messina e lega le emozioni ai luoghi. Giuseppe Gazzara, il fondatore, dice che “a causa dei social network le emozioni si sono fatte sempre più virtuali. eWall inverte questa tendenza e permette alle persone di riappropriarsi dei luoghi”. L’applicazione, disponibile per iOS e Android, resterà all’interno del Cluster Bio-Mediterraneo fino a ottobre e l’invito che vi faccio è naturalmente di scaricarla subito!
Ma se aspettate ancora un attimo vi parlo anche del terzo progetto presentato in questa trentatreesima puntata di Start me Up. Continuiamo infatti a conoscere le startup sarde che sono state protagoniste al Sinnova 2015 il Salone dell’Innovazione promosso da Sardegna Ricerche in collaborazione con l’Assessorato della Programmazione, Bilancio, Credito e assetto del territorio della Regione Sardegna. Dopo aver parlato di due progetti che pescavano a piene mani nella sharing economy oggi è il turno di IntendiMe, progetto molto interessante creato tra gli altri da Alessandra Farris. IntendiME è un prodotto destinato a non udenti composto da placche che fissate su alcuni oggetti permettono all’utente di ricevere una notifica sul proprio device (smartphone, tablet o braccialetto) non appena quell’oggetto suona. In questo modo, il non udente può tranquillamente controllare qualsiasi stimolo gli arrivi nonostante il suo handicap. IntendiMe ha appena vinto il grant Tim Wcap e verrà accelerata a Roma: Alessandra nell’intervista anticipa quale sarà il lavoro dei prossimi mesi.
Due parole su Start Me Up:
C’è un sud in movimento e con Start Me Up lo racconto in radio: un appuntamento settimanale che cerca di mettere in risalto i progetti e le storie di chi scommette sulla propria idea e la porta avanti. Ho scelto la radio perché l’ho sempre reputato il mezzo a me più congeniale ed è quello che permette di creare connessioni con più facilità. Sono di Messina, ma non ho mai immaginato un programma incentrato solo sulla mia città. Sin dall’inizio l’intento era quello di raccontare quello che succede da Roma in giù, cercando di fare rete con le altre città del Sud Italia.
Se fino a un anno fa, conducevo il programma in una radio locale messinese, dallo scorso novembre posso contare sul supporto di Spreaker e Keedra, che mi danno una mano a essere presente con un podcast on-line ogni settimana.
Lascia un commento