“Lampedusa Beach” di Lina Prosa debutta nella sala Strehler del Teatro Biondo di Palermo.
E’ il primo dei testi che compongono la “Trilogia del naufragio” che l’autrice siciliana ha scritto nel 2003 e che è stata prodotta e messa in scena lo scorso anno dalla Comédie-Francaise con cui la Prosa collabora da anni.
“Un altro talento palermitano – ha detto il direttore artistico Roberto Alajmo, nel corso di una conferenza stampa – che ha dovuto fare il giro largo della cultura, passando per Parigi, per far ritorno in patria. Un talento che vogliamo promuovere e per questo stiamo cercando di portare lo spettacolo anche a Lampedusa”.
L’opera narra di una giovane africana, Shauba, che compie il suo viaggio disperato verso l’Europa e che davanti alla spiaggia di Lampedusa cade in mare con i suoi compagni e muore, inghiottita dalle onde.
Ma “non è un testo che parla di immigrazione – ha sottolineato l’autrice – ma piuttosto della condizione umana. Il naufragio non è qualcosa che riguarda il mare, il mare è innocente, ma piuttosto qualcosa che è da riferire all’assetto sociale e politico dei paesi europei, a una sorta di inabissamento della coscienza contemporanea. Si tratta di un canto per i cosiddetti clandestini, un canto omerico, come quelli che narravano gli approdi tempestosi di Ulisse. Shauba è un po’ una donna mito, una chiave per intendere la realtà, per chiarire a noi stessi l’incapacità di accogliere l’altro, la paura di esseri umani considerati diversi”.
Per il ruolo di Shauba il Teatro Biondo aveva programmato una selezione e il ruolo, dopo 300 provini, è stato assegnato a Elisa Lucarelli, che si è sottoposta a un durissimo allenamento vocale, seguita dalla preparatrice Miriam Palma, che le ha insegnato come usare la voce e il respiro in apnea.
Luci, immagini e scene sono di Paolo Calafiore, che ha costruito per l’occasione una scatola poetica, un contenitore di linguaggi diversi. I costumi sono di Mela Dell’Erba.
Lo spettacolo sarà in scena fino al 17 aprile e poi dal 6 al 18 maggio.
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