Con l’inedita mostra “Ignazio Moncada. Espansione del colore”. Una visione “mediterranea” le Fabbriche Chiaramontane di Agrigento, realizzano il primo omaggio postumo alla figura di uno dei maggiori artisti italiani del secondo dopoguerra. L’indagine su Moncada (Palermo 1932 – Milano 2012), vede la cura dello storico dell’arte Francesco Tedeschi che per ha ripercorso i circa sessant’anni di attività con cui il maestro di origine siciliana ha attraversato la recente storia dell’arte.
La mostra sarà inaugurata alle Fam di Agrigento alle ore 18.30 di sabato 24 maggio e sarà preceduta alle ore 11 dello stesso giorno da una Conferenza Stampa a Palermo, Palazzo Branciforte, per ammirare l’opera di Moncada sul soffitto della Biblioteca, intervento realizzato su commissione della Fondazione Sicilia durante il restauro affidato all’architetto Gae Aulenti.
Continuatore e interprete originale di un’astrazione che si fonda sulle qualità proprie del colore, nell’indagine del rapporto tra colore e luce e tra colore e spazio, Moncada è stato ideatore e sperimentatore di tecniche pittoriche, che si sono andate allargando a interventi pubblici di grandi dimensioni, con realizzazioni ideate per i teloni che proteggono le facciate di palazzi pubblici in restauro, proposti con la definizione di “Pont-Art” negli anni Ottanta e Novanta, ma anche all’uso della ceramica, in senso scultoreo e decorativo, come nel grande intervento per la “passeggiata degli artisti” di Albisola, e ad altre soluzioni compositive di grande respiro, come la grande vela per la biblioteca di Palazzo Branciforte a Palermo, tra gli ultimi suoi lavori.
Nella mostra, che pone al centro del percorso il carattere di una “espansione cromatica” nel doppio senso di una tendenza a fare della pittura la matrice dello spazio, anche con il ricorso a grandi formati, e di una estensione oltre i limiti della pittura, saranno esposte circa 40 opere pittoriche che rappresentano il complesso delle stagioni e delle principali fasi della sua produzione. Filo conduttore è la progressiva definizione di uno “spazio-luce” di matrice mediterranea, che nasce e matura al confronto con una tradizione pittorica e critica novecentesca, ma che non disdegna il dialogo con le tracce di altre epoche e di una dimensione fisica e ideale, legata al territorio di costituzione e di appartenenza del suo linguaggio. Gli spazi delle Fabbriche Chiaramontane di Agrigento sono aperti da martedì a domenica, dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 16.30 alle 20.30. Chiusi i lunedì e i giorni festivi. La mostra potrà essere visitata fino al 20 luglio.
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