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La ricercatrice del Sud finisce in copertina per la sua scoperta

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La capacità di cantare e gorgheggiare non è nata con l’uomo: è scritta anche nel Dna dei gibboni, una varietà di scimmie che nella storia dell’Evoluzione si trova al confine tra le scimmie del Vecchio mondo e i grandi primati. La scoperta, alla quale la rivista Nature ha dedicato la copertina, è dell’Italiana Lucia Carbone, originaria di Bari, che da 12 anni lavora negli Stati Uniti, presso l’università di Portland.

I gibboni sono considerati i canarini dei primati: si spostano cantando per marcare il territorio e ogni specie ha canto diverso”, ha detto la ricercatrice. ”Di solito – ha aggiunto – i canti sono duetti tra un maschio e una femmina, ai quali si uniscono i piccoli. Inoltre i maschi che non hanno raggiunto la maturità sessuale cantano come le femmine”. Al di là di queste curiosità, ad avere attirato l’attenzione dei ricercatori sono le caratteristiche uniche del Dna di queste scimmie dalle braccia lunghissime, i cui geni potrebbero anche nascondere il segreto della capacità di camminare su due gambe. Ma sono sopratutto le caratteristiche del Dna dei gibboni ad essere davvero uniche.

Confrontando le posizioni dei geni nel Dna dei gibboni con quello di altri primati, abbiamo visto che alcuni geni si sono evoluti in modo diverso”. E’ il caso dei geni che permettono ai gibboni di muoversi al 90% soltanto con le braccia, del gene che controlla la produzione del collagene, fondamentale per i tendini, così come quello responsabile dello sviluppo degli arti. Tutti questi geni sono frutto di mutazioni avvenute su larga scala, che riguardano cioè le intere strutture in cui è impacchettato il Dna, i cromosomi: esistono diverse mutazioni di questo tipo e il gibbone le ha tutte. Queste mutazioni, chiamate riarrangiamenti, ”sono avvenute in breve tempo dal punto di vista evolutivo. Ci hanno incuriosito, soprattutto perché questi primati sono vicini all’uomo dal punto di vista evolutivo”.

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Published by
Roberto Zarriello