C’è a Napoli un tessuto vivo sul fronte culturale; un nucleo attivo che si organizza, struttura, inventa, chiama a raccolta.
Penso alla libreria popolare Iocisto del Vomero.
O all’arena cinematografica del parco del Poggio, ai Colli Aminei, che quest’anno rischia di non tenersi per il mancato sostegno economico del Comune.
Un nucleo attivo dove non ci sono le istituzioni.
Ci vanno giusto a tagliare un nastro, a dire eccoci.
Ma non coordinano, non immaginano, non progettano, non finanziano, non facilitano, non vivono.
Sarà per questo che in cartellone hanno messo i morti.