Non capita tutti i giorni di conoscere un uomo straordinario che prepara 500 pasti al giorno a persone indigenti. Di questi il 95% sono andriesi ex benestanti. Lo scorso anno sono stati preparati più di 220mila pasti.
Quest’uomo semplice mi è apparso all’improvviso verso le ventidue, si è avvicinato al tavolo dove cenavo (ad Andria) ed ha salutato alcuni miei commensali. Dopo esserci presentati velocemente mi ha raccontato la sua storia, le opere umane e civili che compie giornalmente nel silenzio del circuito mediatico.
Quest’uomo vero e umile, per far fronte alla crisi economica di questi anni, ha messo in piedi un centro di accoglienza che sfama non solo la pancia ma anche l’anima dei nuovi emarginati sociali. Persone normali, ex rappresentanti edili, commercianti all’apparenza facoltosi, ex impiegati, ex operai, ex braccianti, un esercito di persone normali. E se ne sfama cinquecento al giorno chissà quanti altri sono nascosti ma nelle stesse condizioni economiche nelle nostre città.
Su ogni persona indigente che frequenta i centri accoglienza ce ne sono almeno altri cinque che si vergognano della loro condizione e non si lasciano aiutare. Questi sono i nuovi poveri che non hanno visibilità nella vita pubblica. Non mi va di fare grandi ragionamenti, non penso sia questa la sede, mi sento però qui di parlare di Don Geremia.
E poi, se potete e volete visitate questo sito e date un piccolo contributo a questi volontari.
Forse più di tante parole possiamo fare tutti insieme un opera buona, non per lavarci la coscienza, ma per aiutare concretamente chi è in difficoltà. Ps: Don Geremia è un grande!
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