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Il ministro Giannini sceglie il Molise per lanciare la #buonascuola nelle aree interne
14 Set 2015 18:51

Il ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, ha scelto il Molise per inaugurare il nuovo anno scolastico. Una visita che è servita anche a presentare oggi il programma de “La Buona scuola per le aree interne”. Si tratta di sette punti che dovranno essere sviluppati per invertire l’impoverimento di quei territori dove le comunità scolastiche restano gli unici presidi ancora in grado di contrastare lo spopolamento e la conseguente perdita di servizi. In Italia le Aree Interne rappresentano il 53% circa dei comuni italiani (4.261) cui fa capo il 23% della popolazione italiana, residente in una porzione del territorio che supera il 60% della superficie nazionale. Le aree interne, in secondo luogo, sono concentrate al sud e al nord.

Il documento è stato presentato a Carovilli, in provincia di Isernia, ai sindaci della zona, ai docenti e alle autorità locali. Il messaggio, però, è stato rivolto a tutta la comunità scolastica italiana.

Il Ministero dell’Istruzione, attraverso il programma del Governo, vuole incentivare la permanenza dei docenti nelle aree interne e le collaborazioni tra scuole e realtà economiche. Il programma prevede anche che sia garantita l’apertura pomeridiana delle scuole per diminuire il rischio di dispersione scolastica, rafforzare le competenze chiave degli studenti o sviluppare attività laboratoriali ed extra-curricolari. Si punta anche su innovazione tecnologica a favore della didattica con possibilità per le scuole di migliorare le infrastrutture tecnologiche, le reti e i progetti migliori in questo settore. Non bisogna lasciare le aree interne perché considerate territori non più competitivi dal punto di vista dell’economia e dello sviluppo. Il governo la pensa diversamente per la scuola e stabilisce nel documento di programmazione che bisogna “mantenere plessi di ridotte dimensioni” anche se “in modo condizionato”, cioè accorpandoli in “nuove scuole per il territorio”, per migliorare la qualità didattica e l’offerta formativa. Occorre poi anche potenziare l’attrattività degli edifici scolastici esistenti attraverso la riqualificazione, la messa in sicurezza, la diffusione di soluzioni ecosostenibili negli ambienti in particolari aree-progetto. Sarà importante, come si legge nel documento ministeriale, anche l’autonomia degli istituti che diventano scuole più “flessibili” con progetti per potenziare alcune competenze didattiche, come musica, autocostruzione con materiali naturali, tecniche di recupero/riuso materiali di scarto e nuovi percorsi di studio rispondenti alle vocazioni territoriali prestando attenzione alla fase progettuale. Si dovrà pure sostenere forme di alternanza scuola-lavoro e rafforzare ulteriormente le competenze nelle lingue straniere a partire dalla scuola primaria. La stessa scuola, con gli insegnanti, dovrà occuparsi direttamente di programmare il futuro della comunità scolastica insieme agli altri attori istituzionali ed economici del territorio e non dovrà più essere un soggetto a sé. Una scuola che, insomma, dovrà funzionare meglio e preoccuparsi del territorio con personale sempre più specializzato attraverso una formazione specifica rispetto alle reali esigenze delle aree interne. Una scuola sempre meno impantanata nella burocrazia dei documenti e più orientata all’e-government. Per fare tutto questo, si attingerà alle risorse previsto da La Buona Scuola e da altri capitoli di spesa.

Finalmente abbiamo dato visibilità e attenzione alle comunità scolastiche delle aree interne – ha detto il direttore dell’Ufficio scolastico del Molise, Anna Paola Sabatini – la Buona scuola per le aree interne è un documento che va in controtendenza rispetto alla logica dei tagli di servizi a territori già in difficoltà e grazie a questo programma si può lavorare per mantenere vive, attive e produttive le comunità scolastiche locali. E’ una Scuola che diventa Comunità e che abbraccia l’intero territorio per accompagnarlo in un progetto di crescita e sviluppo. Il Molise, tra l’altro, è una delle regioni italiane con il più alto numero di comunità scolastiche in aree interne – ha concluso Anna Paola Sabatini – e un progetto come questo non poteva che partire dal nostro territorio e allargarsi a tutte le altre comunità scolastiche d’Italia”.

Il ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, ha presentato il programma de “La Buona Scuola per le aree interne” all’Istituto comprensivo “Molise Altissimo” di Carovilli, in provincia di Isernia, mentre in prima mattinata ha visitato l’Isis Majorana Fascitelli di Isernia e la scuola primaria dell’istituto Comprensivo San Giovanni Bosco.

Lo spirito della scuola molisana si diffonde in tutto il paese – ha detto agli studenti, ai docenti, a tutto il personale della scuola e alle molte autorità che l’hanno accompagnata nel primo giorno di scuola di questo nuovo anno – non abbiate paura, neppure di chiedere aiuto e confrontarvi. Siate sempre curiosi. La scuola è la più grande comunità della vostra vita e vi resterà addosso“. Ma il ministro Giannini ha parlato anche più in generale di Buona Scuola: “Con 40 mila insegnanti in classe con un posto stabile – ha detto – si  dà continuità e stabilità alla scuola, ai ragazzi e alle famiglie. Ce ne saranno altre 55 mila nei prossimi due mesi e questo vorrà dire più insegnanti e risorse per tutte le scuole“. Per una volta zero contestazioni, molti contenuti e voglia di lavorare. Ora le aree interne del Molise e dell’intero Paese aspettano che i buoni propositi si concretizzino in azioni, ma molto dipende dalla capacità di cambiare passo delle singole comunità. Chissà se i tempi sono finalmente maturi, per tutti.


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