Loro sono Flavia Giordano e Lorenza Dadduzio, vengono dalla Puglia e qualche anno fa a causa di una cena a slalom hanno deciso di creare cucinamancina.com, la prima food community dedicata a chi mangia differente per scelta o per necessità.
Ai microfoni di Start Me Up le ragazze spiegano la genesi del progetto e come funziona la piattaforma. Tanto spazio è poi dedicato alla campagna di crowdfunding in cui sono impegnate fino al 18 aprile. L’obiettivo è quello di raccogliere 10.000 euro con lo scopo di realizzare il mercato mancino.
Per dar loro una mano, basta fare una donazione su eppela.com.
Anche Fabrizio Ferreri di Seejay è alla ricerca di investitori. Il portale che permette di aggregare i messaggi presenti su vari social network in un’unica pagina sta cercando infatti persone disposte a finanziare l’idea su siamosoci.com. Possono farsi avanti solo addetti ai lavori (l’investimento minimo richiesto è di 10.000 euro) però anche chi non dispone di quelle cifre può aiutare i ragazzi di seejay diffondendo sui social la campagna attraverso l’hashtag #seejay4FUNding. Fabrizio ha inoltre una sorpresa per tutti gli ascoltatori di Start Me Up, basterà sentire il podcast per scoprirla.
Infine l’ultima parte di radiosmu si concentra sull’incontro di martedì scorso che la rete italiana Seismic ha organizzato a Napoli. Progettato da Cittalia in collaborazione con MappiNa l’appuntamento di Napoli ha seguito quelli di Bruxelles e Roma.
La giornata in linea con la metodologia di Seismic – che vuole trasformare le sperimentazioni di associazioni e singoli cittadini in pratiche istituzionali – è stata un momento per riflettere su quali aspetti lavorare in modo da rendere più accessibili e coese le città. Cosa è stato fatto a Napoli e quali saranno gli sviluppi del progetto sono i due argomenti al centro dell’intervista a Massimo Allulli, coordinatore del national network italiano di Seismic.
Due parole su Start Me Up:
C’è un sud in movimento e con Start Me Up lo racconto in radio: un appuntamento settimanale che cerca di mettere in risalto i progetti e le storie di chi scommette sulla propria idea e la porta avanti. Ho scelto la radio perché l’ho sempre reputato il mezzo a me più congeniale ed è quello che permette di creare connessioni con più facilità. Sono di Messina, ma non ho mai immaginato un programma incentrato solo sulla mia città. Sin dall’inizio l’intento era quello di raccontare quello che succede da Roma in giù, cercando di fare rete con le altre città del Sud Italia.
Se fino a un anno fa, conducevo il programma in una radio locale messinese, dallo scorso novembre posso contare sul supporto di Spreaker e Keedra, che mi danno una mano a essere presente con un podcast on-line ogni settimana.
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