Facebook ha premiato, ancora una volta, Emilio Cruciani e Roberto Verdecchia, dottorati in Informatica al GSSI-Gran Sasso Science Institute dell’Aquila. Vardecchia ha 31 anni ed è di Firenze. Lo riporta l‘ANSA.
Cruciani ha 29 anni ed è di Viterbo. Verdecchia ne ha 31 ed è di Firenze.
I due, infatti, sono stati già vincitori del Facebook Research award nel 2019 e questa volta ricevono il ‘2021 Request for Proposal (RFP) on agent-based user interaction simulation‘, un premio del valore di 94.500 dollari per il progetto ‘Testing non-testable programs using association rules’ condotto insieme a Breno Alexandro Ferreira de Miranda (Federal University of Pernambuco, Brasile) e Antonia Bertolino (Istituto di Scienza e Tecnologie dell’Informazione, CNR).
Il progetto è uno dei 5 vincitori selezionati fra le 29 proposte arrivate da 24 università differenti in 11 Paesi. I lavori premiati quest’anno propongono tecniche informatiche d’avanguardia per individuare e riparare problematiche di privacy e integrità, tramite la simulazione virtuale di utenti. In particolare, il progetto intitolato Testing non-testable programs using association rules ambisce a fornire una tecnica con cui è possibile valutare la correttezza di un sistema per il quale non esiste un ‘oracolo’, cioè un meccanismo per determinare se un test abbia o meno avuto successo.
La chiave del progetto è di sfruttare regole di associazione, relazioni nascoste tra i dati, per individuare istanze anomale e probabilmente non corrette. Nelle intenzioni della società fondata e presieduta da Zuckeberg, attraverso questi RFP si mira a promuovere innovazione e ad approfondire la collaborazione con il mondo accademico nell’area della simulazione basata sul web.
Nella rosa dei nove finalisti, compare un altro progetto targato GSSI: è SOCIETY: Social testing by gamified behavior trees, presentato dal team formato da Antonia Bertolino e dai professori del GSSI Patrizio Pelliccione e Michele Flammini.