Il 40% circa della produzione di Camicissima (gruppo Fenicia) destinata al mercato cinese sarà Made in Italy, il resto locale.
”La nostra volontà è di incrementare la percentuale di prodotto realizzata in Italia”, ha dichiarato il presidente Fabio Candido. In più, i due Paesi studieranno insieme il tipo di prodotto da vendere. Il posizionamento del marchio in Cina sarà più alto che in Italia.
Stesso discorso per i prezzi: tre camicie saranno vendute a 150 euro, circa il 50% in più. Questo anche perché l’affitto dei locali in Cina può arrivare a costare il doppio o il triplo. Gli investimenti – da 40mila a 70mila euro a punto vendita – saranno comunque sostenuti dal partner Baoxiniao. L’accordo risponde all’interesse del mercato cinese verso i marchi con posizionamento medio-alto, più recente rispetto a quello per il segmento del lusso. Non a caso del gruppo Baoxiniao fanno già parte due marchi italiani di abbigliamento, Tombolini e Baldassarri.
L’ultimo tassello per ora è la partnership con Camicissima, fondata 83 anni fa a Palermo dal nonno degli attuali capi. Le origini della società Fenicia risalgono al 1931 quando Giovanni Candido (1908-1991) ne pose le basi produttive e commerciali con il nome di “CC”.
L’azienda nasce come un piccolo laboratorio artigiano a Palermo con pochi dipendenti (90% donne) e pochi macchinari.
Negli anni quaranta l’attività di Fenicia si espande rapidamente fino a contare una quarantina di addetti.Nel dopoguerra, con un ingente investimento di capitali propri e grazie al Piano Marshall, viene rilanciata l’attività all’insegna delle tecniche produttive più attuali (modello “just in time”) e progredite nella camiceria.
Nel 1955 avviene il passaggio da azienda artigianale a industriale quando il fondatore decide di abbandonare il vecchio laboratorio, piccolo e inadeguato alle emergenti esigenze e ai grossi volumi produttivi, per trasferirsi definitivamente in una nuova sede.
Nel 1955 avviene il passaggio da azienda artigianale a industriale quando il fondatore decide di abbandonare il vecchio laboratorio, piccolo e inadeguato alle emergenti esigenze e ai grossi volumi produttivi, per trasferirsi definitivamente in una nuova sede. Nel corso degli anni sessanta entra in azienda la seconda generazione della famiglia che con l’ausilio della società di consulenza organizzativa americana “Kurt Salmon”, riorganizza la produzione secondo una logica ancora più innovativa.
Nel 1974 Fenicia viene premiata con il Premio Qualità Sicilia quale eccellenza tra le attività produttive dell’isola. Negli anni ottanta entra operativamente in azienda la terza generazione, che riesce ad ottenere la licenza per la produzione e la distribuzione di diversi marchi di fama internazionale: Krizia Uomo, Christian Dior, Pierre Balmain e Pierre Cardin, brand che aiutano ad incrementare lo sviluppo commerciale con vendite anche oltre il confine italiano.
Negli anni novanta, con l’insorgere di problemi economico-politico nel bacino del mediterraneo (guerra del Golfo), l’azienda si riorganizza per affrontare al meglio il mercato che sta diventando sempre più complesso e articolato a causa dell’ingresso di prodotti fabbricati in Estremo Oriente (di basso costo anche se di scarsa qualità).
Nel 2001 la società decide di entrare direttamente nel mercato attraverso negozi di proprietà distribuendo i propri prodotti: nasce così la prima catena di negozi ad insegna “Feni Uomo” che propone ai consumatori un total look made in Italy.
In parallelo con il lancio della catena dedicata esclusivamente all’uomo, nel 2004 la società decide di puntare su un mercato di nicchia, quello della camicia che oggi è considerata una commodity.
Nasce così “Camicissima”, un negozio solo ed esclusivamente di camicie ma con un concetto Low Cost Quality (alta qualità e basso prezzo) in grado di soddisfare le esigenze della maggior parte dei consumatori.