Ormai è cosa fatta: durante la prossima settimana ci sarà l’annuncio che sancirà l’incarico di allenatore del Palermo – fresco di retrocessione in serie B – a Gennaro Gattuso, detto ‘Ringhio‘, uno dei calabresi più famosi del mondo, non solo in ambito sportivo.
Una scelta senza dubbio suggestiva quella dell’imprenditore friulano Maurizio Zamparini ma i tifosi rosanero sono assai perplessi. Innanzitutto, perché sia Gattuso che Zamparini sono ‘teste calde’.
Il primo ha dimostrato, nel corso della sua lunghissima carriera da calciatore (Perugia, Rangers, Salernitana, Milan e Sion), di non avere un ‘caratterino‘ facile anche se si è sempre contraddistinto per una qualità non irrilevante: il ‘cuore’, sia fuori che dentro al campo. Il secondo è noto in ogni dove per essere un ‘mangia-allenatori’: non a caso, accanto a Zamparini, spesso si usa l’epiteto ‘vulcanico‘.
È vero che Gattuso, calabrese verace, potrebbe facilmente ed in pochissimo tempo conquistare l’affetto dei tifosi, ridando subito entusiasmo e speranza ad una piazza affranta dall’addio alla serie A dopo dieci anni di militanza egregia (con tanto di qualificazione in Europa League e finale di Coppa Italia con l’Inter di Leonardo).
È vero, inoltre, che ‘Ringho’ e Zamparini, entrambi con personalità ‘ad alto tasso emotivo‘, potrebbero fare la fortuna dei giornalisti sportivi da agosto in poi, rendendo la serie cadetta un bel po’ interessante.
Ma il timore è che, se Gattuso non dovesse ottenere subito risultati, potrebbe terminare la sua esperienza a ferragosto o giù di lì.
Riuscirà, quindi, Zamparini ad avere il dono della pazienza e Gattuso quello della tolleranza? Perché sarebbe ora che, così come succede a Catania da molti anni, nel capoluogo siciliano possa strutturarsi un progetto di squadra e di società con l’obiettivo di tornare subito in serie A ma con una compagine che possa ‘guardare al futuro‘ anziché alla singola stagione.
Fin qui l’aspetto calcistico. Ma ce n’è anche un altro: quello ‘romantico’.
Perché Gattuso non ha mai nascosto il suo orgoglio di essere meridionale e soprattutto calabrese. Tant’è che è stato spesso testimonial pubblicitario per promuovere le bellezze della sua terra.
Ed allenare la squadra della quinta città più popolata d’italiana, insieme a Napoli simbolo del Meridione, ha dalla sua un fascino irresistibile.
In fondo, Zamparini ha affermato pubblicamente di non tenere all’esperienza. Ma alle ‘palle‘. E Gattuso – modestamente – ‘le tiene’.
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