- Massimo Simoni commissario per la SS 106 Jonica. “Mancano all’appello 2,2 miliardi”
- E’ una delle strade più pericolose d’Italia. Dal 1996 ad oggi più di 25 mila incidenti e oltre 700 morti
- E’ l’unica arteria stradale che collega Calabria, Basilicata e Puglia. Fa parte della rete europea E90
La chiamano la strada della morte: è la Statale 106 Jonica, arteria che si estende per 491 km da Reggio Calabria a Taranto, percorrendo tutta la costa jonica di Calabria, Basilicata e parte di quella pugliese. Costituisce una direttrice di traffico di rilevanza nazionale ed è ricompresa nella Strada europea E90. Quando i politici parlano di quella strada la definiscono un collegamento strategico per il Sud Italia, poiché mette in comunicazione i due capoluoghi, i numerosi comuni costieri, l’Autostrada del Mediterraneo e l’autostrada A14 “Adriatica” che termina proprio a Taranto.
I soldi che mancano
Ma i soldi per completarla, ammodernarla e metterla in sicurezza non si trovano mai. E non si sono trovati neanche questa volta che lo Stato ha commissariato le opere strategiche. Con il Dpcm di Aprile, la SS106 Jonica è stata commissariata ed affidata alla cura di Massimo Simonini, Amministratore delegato di Anas.
Con quel provvedimento il governo vuole accelerare i lavori della SS106. I soldi non basteranno neanche questa volta. Al commissario sono stati affidati quasi 875 milioni di euro. Quella che sembra una montagna di denaro, non è neanche un terzo del quorum necessario per completare l’opera. L’investimento previsto è disponibile è pari a € 874.643.200, con risorse che derivano per € 437.683.200 derivano dal Fondo Unico Anas, per € 150.000 dal Contratto di Programma 2014 e per € 436.810.000 dal Fondo Sviluppo e Coesione 2014-2020.
Ma basta rileggere quanto dichiarato dallo stesso Simonini a febbraio di quest’anno, quando ancora vestiva soltanto i panni di manager dell’Anas, per avere l’idea dell’incompiuta prossima ventura. “Gli interventi legati al commissariamento della 106 Jonica sono 12, per un valore di oltre 3 miliardi di euro, di cui però è necessario reperire circa 2,2 miliardi ancora. I finanziamenti ad oggi disponibili sono 885 milioni. Una parte della 106 Jonica – spiega Simonini – è già stata completata e ampliata, per circa 39 km in Puglia e 37 km in Basilicata, mentre in Calabria sono stati adeguati attualmente 67 km. Manca ancora buona parte del collegamento. Una parte di questi interventi è in corso”, parola di Simonini. In pratica, non è stato trovato un solo centesimo in più. Inutile girarci intorno. I proclami della politica cozzano drammaticamente con i dati della strada della morte.
La strada della morte
La Statale 106 Jonica è tra le strade più pericolose d’Italia . Dal 1996, ovvero da quando esiste un sistema di rilevamento nazionale dell’incidentalità e della mortalità stradale, si sono registrati oltre 9.500 sinistri, più di 24.500 feriti ed oltre 700 vittime. Il bilancio di una guerra.
Eppure quella strada è l’unica arteria fondamentale per i collegamenti interni fra l’area della Sibaritide, il Crotonese, il Catanzarese, la Locride e il versante sud-orientale dell’Aspromonte. In pratica è la sola via di comunicazione verso la Basilicata e la Puglia per poter raggiungere l’autostrada adriatica (A14). La Jonica è stata realizzata alla fine degli anni ’20 ed è rimasta, da allora, quasi totalmente invariata per tracciato e struttura, almeno nella parte calabrese. La tratta pugliese e lucana è stata interamente ammodernata a due carreggiate con doppia corsia per senso di marcia e una sezione di 18,60 metri con spartitraffico centrale mentre tutta la rimanente tratta calabrese non è stata ammodernata, fatta eccezione per 55 chilometri circa.
(Foto da stradeanas.it)
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