Certe startup fanno giri immensi e poi ritornano. È il caso di Socialbeat, nata da un’idea di Marco Sangalli, Vitantonio Santoro e Mirko Vairo. Si tratta di un’azienda che si occupa di automatizzazione di parte del lavoro di giornalisti e creatori di contenuti, e che dal 2017 ha ricevuto il supporto sia della Google News Initiative che di Invitalia per un totale di più di un milione di euro.
Monitoraggio delle fonti, selezione dei temi e pubblicazione dei contenuti. Sono questi i tre principali strumenti automatici offerti da Socialbeat, startup con al suo interno due cuori meridionali, quello di Santoro (salernitano) e Vario (napoletano). Da qui nasce l’idea di tornare al Sud: aprire quindi un’altra sede a Salerno (la prima si trova a Milano) all’interno di un progetto chiamato South-AI. Lo scopo, quello di creare “un polo dell’Intelligenza Artificiale del Sud Italia”.
L’intelligenza artificiale di Socialbeat, infatti, permette a testate ed enti di avere in una sola schermata un insieme delle notizie e dei temi caldi del momento a seconda dell’area geografica. In più, riesce a riassumere automaticamente articoli complessi e condividerli sui social. Può inoltre creare newsletter automatiche e personalizzate.
Si tratta, quindi, di una sorta di “semplificatore” in un mondo che, come dicono a Socialbeat, è dominato da una “sovrabbondanza delle fonti“. E questo strumento è riuscito a convincere, tanto da vincere 400mila euro di investimento a fondo perduto dalla Google News Initiative (con la collaborazione di Sesaab Spa e Accenture Italia). E l’intelligenza della start-up ha così raggiunto “risultati nella lingua italiana, spagnola, tedesca e francese paragonabili a quanto mostrato sull’inglese dai modelli di AI più avanzati”, come spiega Santoro.
Così diverse testate si sono fidate di questa idea ed utilizzano il loro portale. Ma non solo: anche politici, enti come la Regione Lombardia e aziende come Hitachi e Global Thinking Foundation sono tra i clienti di Socialbeat.
Non solo Italia: anche uno dei principali editori australiani usa questo servizio, e lo ha reso disponibile a 50 testate e 300 giornalisti. Oltre al Sud (dove la nuova sede ospiterà due nuovi membri e prospetta nuove assunzioni), infatti, i nuovi obiettivi sono tanti. Il primo tra tutti, quello di raggiungere il mezzo milione di fatturato entro fine 2021.
“Ci sono molti limiti nello sviluppo di algoritmi di AI e abbiamo deciso di creare una piattaforma interna che ci aiutasse in questo”, ha raccontato Vairo. Così questa piattaforma interna è diventata interessante per altre aziende, e Socialbeat intende potenziarla per renderla fruibile a potenziali acquirenti. L’idea ha avuto l’approvazione di Invitalia, che attraverso il bando Smart&Smart ha fornito 600mila euro di finanziamento.
Un altro finanziamento da 150mila euro è arrivato invece da STADIEM per la creazione di una piattaforma che includa tutti i servizi in un unico posto. Senza dimenticare i lettori: arriverà anche un’applicazione che servirà da strumento informativo.
(Foto dalla pagina Facebook di Socialbeat)