- SicilyAddict è un e-commerce dedicato ai prodotti siciliani
- Ha sede a Mirto, provincia di Messina, ma l’idea è nata in Svizzera
- Permette a nostalgici ed amanti della tradizione di gustare ricette locali
Uno shop online per “drogati” di Sicilia. È SicilyAddict, startup innovativa con sede a Mirto (Messina) nata dal cuore di un ragazzo che sa bene cosa voglia dire sentire la mancanza di casa. Anzi, del cibo di casa.
I periodi in Svizzera e la nostalgia di Sicilia
L’idea nasce da una realizzazione molto semplice: quando Giacomo Librizzi passava del tempo dai nonni in Svizzera non trovava mai i prodotti della sua terra. “Mi chiedevo perché fosse così difficile trovare articoli siciliani fuori dall’isola”, spiega. Così ha immaginato un mondo di emigrati che cercavano soltanto un modo per tornare ad assaporare i prodotti tipici delle loro zone.
Librizzi decide di buttarsi: appena finite le superiori crea con due soci il suo primo e-commerce e lo chiama “Siciliano.it”. Dopo due anni di discreto successo, però, una serie di sfortunati eventi porta il giovane a non potersene più occupare. Migliora le sue competenze con un master, fa esperienza di tirocinio, lavora nel supermercato di famiglia e come consulente digitale per altre aziende.
SicilyAddict, la riscoperta dell’e-commerce siciliano
“Dopo qualche anno ha ricominciato a ronzarmi in testa quell’idea di spedire prodotti siciliani nel mondo – racconta Librizzi – e ho fatto un’indagine di mercato, scoprendo che il mio progetto funzionava ancora“. Siciliani di prima e seconda generazione, amici di emigrati e semplici “gourmant” sono tra gli acquirenti più affiatati (e affamati) di prodotti tradizionali.
Certo, qualche cosa bisognava cambiarla. Nel 2019 nasce una ditta individuale che si concentra su Ricerca e Sviluppo, e a febbraio 2020 lo shop è online. Oggi SicilyAddict è una startup innovativa gestita da Giacomo e i fratelli Sergio (specializzato in logistica) e Antonio Librizzi (videomaker e fotografo).
La pandemia, anche se dolorosa, ha sicuramente dato uno “sprint” al nuovo canale digitale. Così nel primo anno la piattaforma ha accolto 3000 clienti unici e 5000 ordini, mentre oggi se ne contano rispettivamente 17000 e 21000. Tutti pacchi che partono da Mirto, nel cuore dei Nebrodi, con tutte le difficoltà logistiche del caso.
Il locale diventa internazionale: la scommessa Mirto
Non è stata un’impresa facile. Pochi hanno capito quanto valesse l’azienda, e quando Librizzi ha raccontato ad alcuni che l’investimento iniziale in sola pubblicità su Facebook era di tremila euro al mese le reazioni sono state le più disparate. L’unico supporto è stato quello di un incubatore di startup online, che ha guidato Giacomo in tutti i suoi primi passi.
Nonostante tutto, i fratelli non sono disposti a spostarsi. “Vogliamo puntare in tutto e per tutto su questa zona – spiega Giacomo, il CEO – e per questo abbiamo un team composto di talenti locali“. Per chi invece non ha ancora le competenze necessarie nessun problema: già adesso ci sono due apprendisti in formazione interna. Tutto pur di trasformare Mirto in un posto in cui restare, e non da cui scappare.
Anche per questo per ogni azienda presente sul sito non c’è solo il prodotto venduto, ma anche la sua storia. Ogni bene è visto come un investimento sulle imprese del territorio, che non sempre sono riuscite a sopravvivere all’ardua sfida della grande distribuzione.
Un futuro diverso, tra estero e offline
Questo, assicura Librizzi, è solo l’inizio. Se oggi è possibile acquistare online il tipico cannolo con la ricotta (spedito “da comporre” tramite camion refrigerati), a breve si potranno ricevere a casa anche i rustici caldi. La nuova frontiera di SicilyAddict è l’offline, o per meglio dire, le “dark kitchen“. Si tratta di locali affittati “pronti all’uso” in cui si possono preparare prodotti in delivery e d’asporto. La prima sperimentazione del (vero) arancino a domicilio sarà in questi giorni a Milano con la costituzione di un “Sicily Addict Point” in collaborazione con Kuiri.
Dopo le prime sperimentazioni sul mercato tedesco con un sito clone, inoltre, i mirtesi si stanno preparando allo sbarco ufficiale a livello internazionale. Perché d’altronde è tutto iniziato da una vacanza in Svizzera. Per rendere sostenibile l’internalizzazione si punterà su più fronti: finanziamenti bancari, investimenti privati e una campagna di crowdfunding prevista per il prossimo anno.
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