- Domenico Francoforte, trentenne di Partinico,ha creato una start up per la coltivazione indoor verticale
- Idea nata lavorando come chef presso il ristorante stellato Royal Mail Hotel di Malbourne
- La svolta è arrivata con la partecipazione alla Business Competition “NEETs in Entrepreneurship – Match the Future!”
“La Sicilia non ha nulla da invidiare a nessun altro luogo nel mondo, abbiamo la ricchezza sotto i nostri piedi e fino ad oggi non siamo riusciti a valorizzarla veramente.”
Con questo pensiero, il trentenne siciliano Domenico Francoforte, dopo aver vissuto dieci anni all’estero, tra Madagascar, Londra, Nuova Zelanda e Australia ed essere riuscito a raggiungere importanti traguardi nell’ambito della ristorazione, ha trovato il coraggio di lasciare le certezze economiche e lavorative costruite con la sua compagna Aurora a Melbourne, per tornare in Sicilia e ricominciare da zero, portando con sé solo l’esperienza accumulata negli anni e il sogno di realizzare un progetto imprenditoriale innovativo.
Vertical farm e coltivazione biologica
“L’idea di creare un’impresa agricola biologica -racconta Domenico- basata sulla produzione indoor di micro verdurine è nata lavorando come chef presso il ristorante stellato Royal Mail Hotel di Malbourne, che era attrezzato di un orto con una vertical farm. Lì ho avuto l’opportunità di scoprire le potenzialità e le qualità dei micro-ortaggi che sono una delle ultime innovazioni nel settore orticolo, plantule erbacee ricchissime di nutrienti. Infatti, con poche quantità di queste piccole micro verdurine è possibile soddisfare il fabbisogno nutrizionale giornaliero di vitamine di un adulto, perché il rapporto nutrizionale è da 4 fino a 50 volte maggiore rispetto all’ortaggio maturo.”
NEETs in Entrepreneurship – Match the Future!
Non avendo conoscenze specifiche nel settore dell’imprenditoria, di grande aiuto è stato per Domenico partecipare lo scorso anno, nel pieno del primo lockdown nazionale, ad un corso online rivolto a giovani aspiranti imprenditori. Ma, la svolta è arrivata con la partecipazione alla Business Competition ‘NEETs in Entrepreneurship – Match the Future!’ realizzata dall’organizzazione no-profit Junior Achievement che offre finanziamenti e percorsi formativi alle migliori idee imprenditoriali.
Su trecento partecipanti in gara, l’idea “GrowLife superfood” di Domenico Francofrorte è stata particolarmente apprezzata per la creatività e la facilità di coltivazione e si è aggiudicata il primo premio da 6.500€ con l’opportunità dell’affiancamento di un mentor nelle fasi iniziali di avviamento della Startup. Così, scorso febbraio, una volta arrivato il finanziamento, Domenico ha iniziato la produzione dei micro greens organizzando l’azienda in vertical farming a Partinico, la sua città di origine.
“I nostri prodotti sono cibo “vivo” – racconta- che può direttamente essere portato in tavola così come lo forniamo, in vaschette biodegradabili, ricavate da piante e amidi di riso, nelle quali le verdurine si trovano sistemate in substrato di canapa o fibra di cocco e sono pronte per essere spezzate a vivo con le mani e mangiate, in questo modo c’è un cento per cento di assunzione di valori nutrizionali.”
I micro greens
I micro greens sono una via di mezzo tra il germoglio e i baby leafs (mini insalate), il raccolto può avvenire anche soltanto dopo 7/20 giorni dalla semina, quando le micro verdurine raggiungono un’altezza tra 2,5 – 7,5 cm, non appena dal seme si sono sviluppati i cotiledoni e quando questi sono ancora teneri. “È proprio in quelle due piccole foglioline – spiega il CEO di Growlife- che si racchiude tutta l’energia del seme, tutto il suo apporto nutrizionale che, in questo modo, non si disperde in tutto l’ortaggio come invece avviene se la verdura completa la sua crescita.”
In California, dove sono stati coltivati per la prima volta negli anni ottanta, vengono chiamati “superfood” per le proprietà nutrizionali e perché sostituiscono in tutto e per tutto i classici integratori sintetici venduti in farmacia. Sono maggiormente utilizzati in Nord America, Nuova Zelanda, Australia, Giappone e Nord Europa. In Italia non sono molto conosciuti, ma sono apprezzati particolarmente dagli chef per la preparazione di piatti gourmet.
Le varietà coltivate
Al momento la Start up “Glowlife Superfood” coltiva indoor in verticale 12 varietà diverse di micro ortaggi: pisello, girasole, aneto, ravanello, cavolo rosso, basilico, bieta rossa, broccolo, basilico viola, amaranto, mais. Sono prodotti molto aromatici dal sapore intenso e con una consistenza croccante che per la loro versatilità possono essere aggiunti a crudo per valorizzare antipasti, primi, secondi ma anche bevande, panini, insalate, dessert. L’azienda fornisce alcuni punti vendita locali ma, pandemia e restrizioni permettendo, amplierà quanto prima il raggio di distribuzione, perché l’intenzione è quella rendere i micro ortaggi un prodotto accessibile a tutti, non solo destinato alle cucine dei ristoranti stellati.
“Oggi con la Startup Glowlife posso dire che il mio sogno si sta concretizzando – conclude Domenico Francoforte, che da un mese è diventato papà per la seconda volta – sono convinto che noi giovani restando in Sicilia possiamo essere parte del cambiamento. Dobbiamo rispettare la natura e l’ambiente, riscoprire la genuinità dei cibi e soprattutto dobbiamo ricordarci, quando scegliamo i cibi da mettere nelle nostre tavole o da dare ai nostri bimbi, che noi siamo quello che mangiamo”.
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