A volte le migliori idee imprenditoriali nascono dai propri bisogni. Come per Macingo, la startup calabrese dedicata ai trasporti su strada nata da un’idea di Daniele e Samuele Furfaro e degli sviluppatori Antonio Bonfiglio e Fabio Baleani. Ed oggi da quella che era un’esigenza lavorativa di un’azienda di costruzioni è nato un caso di successo con 1300 richieste di trasporto al giorno.
Non tutte le strade portano a Polistena (Reggio Calabria). Così la ditta dei Furfaro, Fmb Tubes, che si occupa di carpenteria metallica, non riusciva a ricevere le proprie materie prime a prezzi vantaggiosi. “Molte imprese di trasporti dovevano venire appositamente in zona per fornirci ciò che ci serviva per lavorare – racconta Daniele Furfaro – ed era troppo dispendioso per tutti”.
Da qui l’idea di creare un portale che facilitasse tutto il processo, permettendo a più acquirenti di “condividere” un mezzo di trasporto merci, ammortizzando così i costi. E, perché no, permettere anche ai privati di trovare una soluzione più economica per traslochi e spedizioni.
Era il 2013, e tutto questo era ancora solo un concept. L’idea era però già stata premiata con un finanziamento di 10mila euro da Smart Cup Calabria. Sarà un anno dopo che nascerà la startup Macingo, oggi in crescita del 10-12% al mese, e che proprio di recente ha raggiunto il primo milione di clienti unici. Alcuni l’hanno chiamata “la BlaBlaCar del trasporto merci” – e non hanno tutti i torti.
“Non abbiamo potuto iniziare dal piccolo, perché al Sud mancava la massa critica per giustificare un investimento di questo tipo – ricorda Furfaro, CEO di Macingo.com – così ci siamo subito buttati sul contesto nazionale“. Oggi Macingo è diventato un punto di riferimento per il suo settore, e si sta espandendo anche all’estero. “L’80% delle nostre richieste è ancora sul territorio italiano, ma il 20% viene dal resto d’Europa“. La società vorrebbe replicare il sistema in Spagna, e poi in Francia e Inghilterra. E nel frattempo ci si muove per conquistare l’America tramite trasporto via terra fino ai porti.
Alcuni dei trasportatori presenti su Macingo hanno aumentato il proprio fatturato anche del 50% da quando vi sono entrati, e la startup calabrese negli ultimi anni ha ricevuto sempre maggiore fiducia nel panorama italiano. Tant’è che nel 2019 ai soci si sono uniti Mecar, leader nel trasporto su gomma, e l’incubatore Digital Magics, attivo su tutto il territorio italiano.
Importante anche la collaborazione con Subito.it, che ora consiglia Macingo come portale preferenziale per trasportare i prodotti venduti tramite annunci sul sito. Di recente inoltre l’introduzione di trasporto di auto per conto di DriiveMe.
Certo, se un’impresa “standard” come Fmb Tubes può trovare difficoltà in Calabria, figuriamoci una startup innovativa. D’altronde, è la regione “in coda” al Sud per numero di startup. Se all’inizio il problema per Macingo è stato il doversi subito affacciare sul panorama nazionale, poi è diventato la ricerca di talenti. Tanti nascono al Sud, ma lì non trovano fortuna e spesso decidono di andar via. “E così non riusciamo ad attirarli in azienda”.
Per questo “fin da subito abbiamo fatto lavorare in smart working alcuni dei nostri collaboratori, e tra questi i due sviluppatori originali, Bonfiglio e Baleani, che vivono a Lecco e Roma”. Antesignani di un cambiamento che sarebbe poi stato forzato dal covid, ma che non hanno mai smesso di credere nel territorio. “La Calabria non si rivela sempre un terreno semplice per noi startuppers – commenta l’amministratore delegato – c’è poca visione e capacità di execution anche da parte di chi ci governa”.
“Nonostante ciò, io vedo questa regione come una startup che può crescere molto, anche perché chi cerca di crescere qui deve per forza fortificarsi attraverso le difficoltà”. E continua: “D’altronde ormai si possono chiedere diversi fondi e possibilità per chi vuole innovare. Potremmo diventare alla pari dell’esempio Puglia“.