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Intesa San Paolo premia l’innovazione industriale della marsalese Ausonia
03 Ott 2021 07:14

  • L’azienda marsalese Ausonia è un'”Impresa Vincente” per Intesa San Paolo
  • Riconosciuto il suo impegno nell’ambito dell’innovazione
  • Nonostante il successo, il suo lavoro è in controtendenza rispetto alla produzione tipica dell’area di Marsala

C’è chi durante il covid ha cercato di non affondare, e chi invece ne ha approfittato per puntare sull’innovazione. Tra questi ultimi c’è anche l’azienda di Marsala (Trapani) Ausonia srl, premiata da Intesa San Paolo per il suo sforzo nella Ricerca e Sviluppo.

Un’azienda metalmeccanica nel centro del vino siciliano

È tutto cominciato dal territorio: le aziende che producevano vino a Marsala avevano bisogno di macchinari e Ausonia – nata nel 1925 dall’opera della famiglia Ombra – era pronta a fornirli. Aveva addirittura ideato il primo impianto di distillazione per l’estrazione di olii essenziali da bucce d’arancia. Solo negli anni ’30 è stata introdotta la produzione di gruppi elettrogeni, che avrebbe poi segnato la fortuna dell’impresa.

Negli anni ’60 la conversione definitiva ai gruppi elettrogeni per volere di Aurelio Ombra, capitano di lungo corso che dopo sei anni in mare è tornato al porto di Marsala per condurre la ditta di famiglia. L’espansione verso la domanda estera inoltre cominciava a rendere stretto il centro storico marsalese, sede originaria di Ausonia. Così negli anni ’90, insieme all’arrivo di Salvatore Ombra – figlio di Aurelio ed oggi vicepresidente – anche quello della nuova sede, 32.000 metri quadrati dedicati ai gruppi elettrogeni.

Ausonia va avanti, esattamente come la famiglia Ombra. Oggi in azienda lavora anche la quarta generazione, con i figli di Salvatore che si occupano proprio di crescita e innovazione.

Ausonia oggi: “Ricerca e Sviluppo” in Sicilia

In realtà quello di Ausonia oggi è un gruppo. “Altrove le industrie come la nostra si possono appoggiare ad altre ditte locali che si occupano dei primi segmenti produttivi – spiega Salvatore Ombra – ma noi dobbiamo fare tutto da soli, e per questo riuniamo diverse aziende“. La ragione è semplice: in Sicilia non si trovano fabbriche simili, e figuriamoci a Marsala, dove ci sono perlopiù cantine. Eppure i prodotti di Ausonia arrivano ovunque, dal Giappone agli Stati Uniti. “Siamo fornitori di Mitsubishi – continua Ombra – e il 70% dei nostri gruppi elettrogeni va all’estero”. Il rapporto con la produzione limitrofa è molto cambiato, ed oggi cantine ed altre ditte locali richiedono i gruppi elettrogeni di Ausonia soltanto in casi limite, come la crisi energetica di questa estate.

Da Marsala, quindi, non si esporta solo vino. Anche se non è proprio semplice. “Il trasporto per noi incide quattro volte rispetto a chi opera in Nord Italia“. Un gran numero, ma che finora non ha frenato chi crede nei marsalesi. E il motivo è semplice, come spiega il vicepresidente: “Ricordo mio nonno, che aveva sempre l’obiettivo di crescere e migliorarsi”. Ed è questo il motto di Ausonia ancora oggi. Per questo hanno deciso di investire sulla meccanizzazione di diversi processi, come per esempio nell’uso di robot di piegatura, impianti per taglio laser, una pannellatrice e un impianto di verniciatura a polveri. Creati anche magazzini verticali. Tutto nell’ottica dell’automatizzazione e digitalizzazione, approfittando dei fondi del piano 4.0.

Il premio di Intesa San Paolo

Si sono candidate in 3500, ma ne sono state scelte soltanto 112, e tra queste anche Ausonia. Si chiamano “Imprese Vincenti”, e lo sono “perché capaci di crescere, di mantenere posti di lavoro nonostante la crisi, di attuare trasformazioni digitali, organizzative e di business, di attivare soluzioni ad elevata sostenibilità sul piano economico-sociale e ambientale reagendo sia alla crisi economica che all’emergenza Covid19”.

Queste saranno presentate al pubblico nel corso di un digital tour tematico. Tra i settori riconosciuti da Intesa ci sono Innovazione-R&S (in cui si è distinta Ausonia), Internazionalizzazione, Digitalizzazione, ESG e Sostenibilità, Filiere del territorio, Capitale Umano, Agro-alimentare e Imprese non profit.

Come spiega Intesa San Paolo nel suo comunicato, più del 60% della spesa italiana in Ricerca e Sviluppo si trova nel Nord italia. L’obiettivo di Ausonia è anche quello di dar voce alle PMI del Mezzogiorno, che hanno bisogno di finanziamenti in quest’ambito per poter crescere. “Molte aziende al Sud possono portare avanti un piano di sviluppo solo se appoggiate da finanziamenti pubblici”, racconta Ombra.

Restare al Sud, un fatto di cuore

Come spesso avviene in questi casi, scegliere di rimanere al Sud non è dettato da una convenienza economica. Si tratta solo di un fattore emotivo: “Restare a Marsala è una scelta difficile, perché siamo molto svantaggiati rispetto a chi lavora nel nostro ambito ma in altri posti d’Italia”. A mancare il supporto statale, e a volte anche il riconoscimento locale. Per assurdo, infatti, Ausonia è spesso più conosciuta all’estero che in Sicilia.

Eppure ormai sono passati quasi cent’anni da quella scelta del nonno, che tra l’altro non era di Marsala. “Lui, in controtendenza rispetto ai movimenti dell’epoca, era emigrato nel trapanese – sorride Salvatore Ombra – ma dopo essersi trasferito qui ha creduto in questa terra fino all’ultimo“. Le radici di Ausonia, quindi, non possono spostarsi altrove in nome di una storia ed un attaccamento emotivo forte, oltre che un desiderio di cambiare ciò che si ha attorno. “Il nostro lavoro ha un influsso sociale molto importante – conclude Ombra, presidente anche dell’Aeroporto di Trapani Birgiabbiamo più di 100 dipendenti, quindi altrettante famiglie vivono grazie a noi”.

(In foto Salvatore Ombra, vicepresidente di Ausonia srl)


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