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Eolico e idrogeno, il duo green al centro di due progetti tra Puglia e Sicilia

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L’eolico non solo come produzione di energia elettrica, ma anche di idrogeno. Già da tempo si ipotizza di risolvere il problema del prezzo per la produzione dell’idrogeno in questo modo. Oggi, dopo una prima proposta della startup pugliese Hydrogen for People, anche il Gruppo Toto ha vagliato la possibilità di percorrere questa strada.

Eolico e idrogeno in Puglia: la prima proposta di Hope

A inizio aprile la startup barese Hydrogen for People, abbreviata Hope Srl (e fondata a partire dalle imprese Basomaso, Gardill e Nelke), ha inoltrato richiesta per una concessione marittima. Il suo progetto è quello di costruire un impianto eolico offshore da 1.120 MW che in contemporanea serva da impianto per la produzione di idrogeno da 600 MW.

L’istanza di concessione è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale Europea. Consiste nella richiesta di una concessione demaniale marittima lunga 30 anni “per l’occupazione degli specchi acquei e zone del demanio marittimo interessati dalla realizzazione dell’impianto”. Secondo il progetto, questo parco andrebbe realizzato di fronte alle coste dei comuni di Bari, Giovinazzo, Molfetta, Bisceglie, Trani e Molfetta. Questo spazio dovrebbe essere poi impiegato per installare 80 turbine galleggianti.

Nelke e Gardill sono società della famiglia Garofano, che già da tempo opera nell’ambito della produzione di energia da fonti rinnovabili. Basomaso è invece guidata da Silvio Maselli (CEO di Fidelio) e il produttore cinematografico Daniele Basilio. L’obiettivo della startup Hope è proprio quello di guidare l’area pugliese all’introduzione dell’idrogeno verde come fonte di energia. Ad esempio, attraverso la collaborazione con il Politecnico di Bari e il finanziamento del bando Tecnonidi punta all’utilizzo dell’idrogeno per il trasporto pubblico locale tarantino.

L’accettazione o meno dell’istanza di concessione dipenderà dall’opinione dei cittadini. Già in passato, infatti, proposte sottoposte alle osservazioni della popolazione sono state fermate da proteste da parte delle comunità locali e le associazioni ambientaliste.

Quella di Hope è però la prima di due diverse proposte. Appena una settimana dopo è arrivata la notizia dell’interesse da parte del Gruppo Toto nella conversione di un parco eolico tra Puglia e Sicilia in uno che produce anche idrogeno.

Il piano del Gruppo Toto, oltre la Puglia

Paolo Sammartino, infatti, il COO di Renexia, ha annunciato che l’azienda (Gruppo Toto) aveva già proposto progetti per la produzione di idrogeno a Taranto. Lì si sta finalmente concludendo il parco eolico marittimo detto Beleolico, da 30 MW, che potrebbe anch’esso trasformarsi in un doppio produttore di energia.

Ma non solo: considerando che al momento si sta parlando di un altro progetto nel canale di Sicilia, Med Wind (2,8 GW di eolico offshore), ha aggiunto che questa trasformazione potrebbe riguardare anche quel contesto. “È un settore particolarmente interessante”, ha affermato Sammartino secondo quanto riportato da QualEnergia.it. “Promette di risolvere i problemi legati allo stoccaggio dell’energia prodotta dagli impianti eolici senza nuove emissioni inquinanti”.

Come funziona il duo eolico-idrogeno

Il problema degli impianti eolici generalmente consiste nel fatto che quella eolica è una fonte di energia non costante. Insomma, le turbine non possono girare se non c’è vento, mentre in altri casi producono energia in eccesso che si rischia di dover buttare.

La scelta di introdurre un impianto di produzione di idrogeno all’interno degli impianti eolici offshore è non solo una soluzione a questo problema, ma anche ad un altro, ovvero quello del costo dell’idrogeno. Quest’ultimo, infatti, al momento costa più del petrolio, in quanto gli elettrolizzatori richiedono una carica di energia molto alta per dividere l’acqua.

L’utilizzo del vento per alimentare il processo di elettrolisi diventa una soluzione a questo problema, in quanto non solo è una fonte di energia pulita e rinnovabile, ma risolverebbe il problema dell’eccesso produttivo degli impianti eolici.

Per trasformare un impianto eolico offshore in un impianto “doppio” bisognerà perciò installare degli elettrolizzatori sulla base degli aereogeneratori (o, in altre parole, le turbine eoliche). Verrà così prodotto idrogeno, da mandare poi a terra attraverso delle tubature.

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Chiara Venuto