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L’obesità incide sui conti in Sicilia, una rete per la cura
11 Mar 2025 14:05

PALERMO (ITALPRESS) – L’obesità è una malattia cronica recidivante e colpisce oltre il 10% della popolazione nazionale con punte regionali che superano il 12-13%. Tra queste c’è anche la Sicilia tanto che gli interventi chirurgici in questo campo sono il secondo dato a pesare nel saldo negativo della mobilità sanitaria dell’Isola che nel 2023 ha raggiunto i 131 milioni di euro. I dati riferiti nel biennio 2022-2023 portano a stimare che 4 adulti su 10 sono in eccesso ponderale con dati che nell’Isola sono anche superiori alla media nazionale dove un adulto su due è affetto da una forma di obesità più o meno grave. L’obesità rappresenta la causa principale dell’insorgenza o aggravamento di numerose patologie (malattie cardiovascolari, broncopolmonari, metaboliche etc), riducendo la durata della vita, anche di 10 anni rispetto a quella di un coetaneo con peso normale, e peggiorandone la qualità. Secondo le ultime stime disponibili sarebbero attribuibili oltre 5 milioni di decessi in tutto il mondo (pari al 9% di tutti i decessi). In Italia si stima che sia responsabile di oltre 64.000 decessi (ovvero del 10% di tutti i decessi).

Una delle nuove frontiere per la cura dell’obesità è la chirurgia bariatrica e la Sicilia è una delle regioni all’avanguardia avendo creato, di concerto con l’assessorato regionale alla Sanità, un percorso diagnostico terapeutico assistenziale (Pdta) per il trattamento dell’obesità dell’adulto. Un percorso deciso di concerto tra professionisti che operano nel pubblico e nel privato per creare una rete regionale con protocolli definiti. E che permette di incidere sul saldo negativo della mobilità sanitaria che caratterizza l’Isola. La chirurgia, infatti, è solo ultimo passo di una strategia complessiva contro l’obesità che deve partire da una necessaria valutazione nella quale il paziente sia seguito da un team di specialisti (psicologi, nutrizionisti, endocrinologi, tra gli altri) per determinare se l’operazione sia realmente indicata. Inoltre “l’efficacia di politiche socio-sanitarie di contrasto alla diffusione di malattie croniche non trasmissibili associate all’obesità e al sovrappeso, chiama in causa sia la responsabilità dei singoli nell’adozione di comportamenti e abitudini salutari, sia delle istituzioni preposte, in un impegno multisettoriale e multidisciplinare”, spiega il dottore Franco Pisello che coordina un apposito centro alla clinica Candela nato 13 anni fa per volontà di Giuseppe Mastrandrea, che ha fatto parte dei lavori per realizzare le linee guida del Pdta. Insieme al coordinatore il centro oggi è coadiuvato da Angelo Lo Iacono. Nel 2012 è stato riconosciuto Centro Affiliato dalla Società Italiana di Chirurgia dell’obesità ed oggi, a seguito dell’approvazione del Pdta Regionale per il trattamento integrato dell’obesità nell’adulto (2019), è un centro di II livello (ovvero uno spoke per la cura dell’obesità).

Nel corso del 2023 (ultimi dati finora disponibili) la Casa di Cura ha effettuato circa 300 interventi all’anno, diventando, di fatto, la seconda struttura del sistema sanitario regionale come volume di prestazioni erogate alla popolazione affetta da obesità grave. Una sessantina, invece, gli interventi nei primi due mesi del 2025. “Tutti gli interventi chirurgici si svolgono in laparoscopia che unita a una gestione del periodo perioperatorio moderna ed efficace, consente al paziente di beneficiare di una ripresa più veloce, una breve degenza in ospedale e una riduzione del dolore post-operatorio”, aggiunge il coordinatore.

Ma è importante anche la squadra che deve seguire il paziente: “A seguito di un intervento di chirurgia bariatrica il paziente deve seguire un lungo percorso di follow-up, per garantire il buon esito dell’intervento attraverso il mantenimento del peso e la riduzione dei possibili effetti collaterali delle procedure bariatriche. Nello svolgimento della nostra pratica clinica ci troviamo ad affrontare nuove sfide, prima fra tutte quella dell’obesità recidivante, e la Casa di Cura Candela è all’avanguardia grazie al team multidisciplinare (Endocrinologi, nutrizionisti, endoscopisti e chirurghi) che prenderà in cura la persona con questa problematica, grazie a dei percorsi terapeutici adeguati”. Ma sono diverse le collaborazioni interdisciplinari con il centro “un esempio fra tutte è la stretta collaborazione tra il gruppo bariatrico ed il gruppo dei ginecologi che si occupa di fertilità”, aggiunge Pisello, “nota infatti la correlazione tra obesità ed infertilità nel giovane adulto. Infatti, molte giovani donne con problemi di fertilità sono affette da sindrome dell’ovaio policistico e sono obese. I dati della letteratura internazionale hanno dimostrato che la perdita del peso in eccesso consente a queste giovani donne di riacquistare la condizione di fertilità”.

Senza dimenticare, infine, anche la collaborazione con il servizio di chirurgia plastica post bariatrica: spesso, dopo un dimagrimento importante conseguente ad un intervento di chirurgia dell’obesità o bariatrica (sleeve gastrectomy, by-pass gastrico, bendaggio gastrico), pur essendo risolto il problema del peso bisogna affrontarne un altro, ovvero l’eccesso di pelle e le problematiche ad esso connesse. Per questo presso la Casa di Cura Candela, in linea con il pdta regionale, è stato attivato il Servizio di Chirurgia plastica. “Questo servizio eroga prestazioni ambulatoriali e di ricovero, per valutare e correggere gli esiti dell’imponente dimagramento conseguente agli interventi di chirurgia bariatrica. La chirurgia plastica post-bariatrica si prefigge di correggere le deformità post-bariatriche mediante tecniche chirurgiche sicure e innovative, pianificate per ovviare alle limitazioni funzionali ed estetiche, restituendo al paziente il benessere psicologico”, conclude Pisello.

– fonte foto Aiop –

(ITALPRESS).


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